Mons. ACCROCCA: «La morte di una parte del territorio costituisce un danno serio per tutto il Paese. La sintonia tra i problemi, le sfide e le opportunità di Parrocchie, Unità pastorali, Diocesi, Chiesa italiana tutta, con quelle di Comuni, Unioni montane, Province, Regioni, Paese-Italia, sono moltissime e parallele, quasi sovrapponibili.».

di Redazione —

«Le sfide dei territori, delle zone interne e montane del Paese, si vincono solo se impariamo a camminare insieme. E come Uncem abbiamo accolto molto positivamente la notizia dell’incontro dei Vescovi delle aree interne di tutt’Italia che si terrà oggi e domani a Benevento. Ho voluto esprimere a Monsignor Felice Accrocca il ringraziamento della nostra Organizzazione per questo cammino che ha avviato, non da oggi, che rilancia con questo importante summit. Ho trasmesso al Prelato alcuni documenti che abbiamo elaborato come UNCEM e abbiamo condiviso la necessità di incontrarci presto per definire un percorso comune, che contagi tutta la CEI e che trovi nuove sinergie tra soggetti istituzionali diversi, ma con valori comuni. Perché, anche, la pandemia ci ha mostrato che vinciamo le sfide solo insieme, senza lasciare nessuno indietro. E le comunità vive, civile ed ecclesiali, ‘in uscita’, sono la chiave di volta di questa costruzione di futuro», afferma Marco Bussone, Presidente nazionale UNCEM, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, in merito all’incontro dei Vescovi che verrà ospitato a Benevento, tra oggi e domani, 31 agosto 2021. Contesto territoriale nel quale l’impegno degli Amministratori locali è stato ampiamente dimostrato nella sua vivacità e forza, anche grazie al già Vicepresidente Vicario, Antonio Di Maria, oggi alla guida della Provincia di Benevento. 

«Condivido con l’Arcivescovo di Benevento la necessità di un’attenzione alle vecchie e nuove povertà, emerse anche con la pandemia, nonché alle necessità di valorizzare insieme le potenzialità delle aree interne e montane del Paese guardando al Mezzogiorno e a tutto l’Appennino quali aree feconde. Insieme alle Alpi e alle Isole, ovviamente, in un nuovo ‘patto’ tra territori, e con le aree urbane», sottolinea ancora Bussone, mentre Accrocca sottolinea, anche per nuove scelte e dimensioni che la CEI deve darsi, che: «La morte di una parte del territorio costituisce un danno serio per tutto il Paese. La sintonia tra i problemi, le sfide e le opportunità di Parrocchie, Unità pastorali, Diocesi, Chiesa italiana tutta, con quelle di Comuni, Unioni montane, Province, Regioni, Paese-Italia, sono moltissime e parallele, quasi sovrapponibili.».
«Stiamo lavorando a un dossier su questo tema, interessante e moderno. Anche rispetto al ruolo che la Chiesa Valdese ha da anni sui territori montani», precisa Bussone, concludendo: «in un dialogo ecumenico intenso può vedere anche la Chiesa cattolica fare di più per le zone interne, montane, per i piccoli Comuni, per le stesse parrocchie dei Comuni montani e delle zone interne italiane. Condivido quanto affermato da Accrocca:dobbiamo essere costruttori di ponti, intendiamo proporre un metodo che, in politica come in economia, come pure nel vissuto ecclesiale, tenga fermo il primato della comunione”. Il metodo, è quello del camminare insieme, di fare rete, quindi, gioco di squadra, programmando insieme una politica di sviluppo: se riuscissimo nell’intento, tutti ne trarremo vantaggio; in caso contrario, tutti saremo destinati a perdere.».


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