Dal 1 giugno sono entrate in vigore le nuove regole per quanto riguarda bar e ristoranti anche al chiuso in ‘zona gialla’: pranzo e cena non solo all’aperto, ma anche ‘indoor’ nei ristoranti, il consumo al banco nei bar, in ‘zona gialla’ resta il coprifuoco a partire dalle 23, abolito in ‘zona bianca’, resta l’obbligo del distanziamento, l’uso della mascherina all’aperto e al chiuso, restano vietati gli assembramenti ed in Sardegna, qualsiasi esercizio, dovrà garantire il limite di presenze contemporanee non superiore ad una persona ogni 20 metri cubi d’aria.

di Redazione —

I contagi calano e di conseguenza si allargano le maglie delle misure di sicurezza dei confinamenti, ma non del tutto, perché al ristorante resta il limite di 4 persone per tavolo, sia in zona gialla che in zona bianca. Lo chiarisce il ministero della Salute, rifacendosi al Dpcm dello scorso 2 marzo, richiamato dal decreto legge 22 aprile e nella premessa delle ‘Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali’ del 28 maggio: “Nelle attività dei servizi di ristorazione, il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”.
Comunque, dall’1 giugno, sono entrate in vigore le nuove regole, per quanto riguarda bar e ristoranti, anche al chiuso, in zona gialla. Tra le principali novità la possibilità di pranzo e cena non solo all’aperto, ma anche ‘indoor’ nei ristoranti e il consumo al banco nei bar.

In zona gialla resta per ora il coprifuoco a partire dalle 23, abolito invece in zona bianca, come per la Sardegna, Friuli e Molise, dove non è più necessario quindi tornare a casa entro una certa ora. Nella fascia dove le regole anti-covid sono le più leggere resta, però, l’obbligo di mantenere il distanziamento, di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso e rimangono vietati gli assembramenti.
Le regole per i ristoranti stabiliti dalla Sardegna, zona bianca, non piacciono ai ristoratori che bocciano i criteri legati ai 20 metri cubi per cliente e al ricambio d’aria. I ristoranti, anche in zona gialla, possono accogliere clienti al chiuso a pranzo e a cena nel rispetto delle linee guida. Confesercenti Sardegna si schiera nettamente contro l’ultima ordinanza del presidente della Regione, Christian Solinas, definita dall’associazione, in una nota, «l’ennesima penalizzazione alle attività della ristorazione, che questa volta devono avere a che fare con calcoli matematici tra metri cubi e ricambi d’aria.».
«In maniera del tutto creativa e senza alcun fondamento scientifico che avvalori tali obblighi inflitti dal Presidente Solinas l’ordinanza prevede che ‘le attività dei servizi di ristorazione, svolte da qualsiasi esercizio, anche al chiuso dovranno garantire il limite di presenze contemporanee non superiore ad una persona ogni 20 metri cubi d’aria ed un tasso di ricambio dell’aria non inferiore a 0,5», dice Roberto Bolognese, presidente di Confesercenti, che spiega: «ciò significherebbe, calcolatrice alla mano, che in un locale di 100 metri quadri e con 3 metri di altezza, potranno essere occupati a tavola solo 15 posti. Tenuto conto che, sebbene il Presidente possa in caso di rischi effettivi porre delle condizioni, ma non ci sembra questo il caso, visto che siamo in ‘zona bianca’, poniamo seri dubbi sulla legittimità di questo atto. In nessuna altra Regione, nemmeno in ‘zona gialla’ viene utilizzato un sistema così macchinoso e altamente penalizzante, per un settore già duramente provato. Auspichiamo che si possa al più presto semplificare questa ennesima incombenza e che si possa fare riferimento unicamente a quanto stabilito dai protocolli di conferenza Stato-Regioni e adottate da apposita ordinanza dal Ministro Speranza. In ogni caso ci auguriamo che tale ordinanza non venga protragga oltre il 15 giugno.».

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