Secondo quanto detto dal ministro Giorgetti, il Governo dovrebbe riconfermare l’IVA al 5% sul gas e il bonus sociale per le famiglie con un ISEE sotto i 15.000 €, mentre le Associazioni dei Consumatori si chiedono: e gli oneri di sistema?

di Redazione —

Dopo la dichiarazione dello scorso 23 marzo 2023 del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al question time al Senato, secondo cui il Governo starebbe studiando un provvedimento di urgenza sulle bollette per il secondo trimestre dell’anno, in cui «confermerà l’Iva al 5% sul gas e il bonus sociale per le famiglie con un ISEE sotto i 15.000 €», il ministro ha annunciato anche che «è allo studio una misura che decorrerà dal primo ottobre, con l’inizio dell’anno termico: un contributo a compensazione per le spese di riscaldamento, che sarà erogato ai nuclei familiari mediante la bolletta elettrica” «», come riportato dall’Agenzia di stampa ANSA, le Associazioni dei consumatori si pongono la domanda: e gli oneri di sistema?

«Ci domandiamo cosa intende fare il Governo sugli oneri di sistema. Sarebbe un bel guaio non rinnovare anche quello sconto. Sarebbe una pessima notizia considerato che le bollette sono già da infarto», è il commento, alle misure annunciate dal ministro Giorgetti, di Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’UNC, Unione Nazionale Consumatori, che ha realizzato uno studio, secondo cui  «se il Governo si limitasse a confermare solo l’IVA al 5% sul gas, la bolletta nel mercato di tutela passerebbe, dato il prezzo attuale, nell’ipotesi restasse costante, dagli attuali 1.210 € a 1.635 € su base annua, 425 € in più, pari a un rincaro del 35,1%. Se anche si azzerassero gli oneri di sistema, considerato che ora gli oneri sul gas sono addirittura negativi, la bolletta nel mercato di tutela salirebbe da 1.210 € a 1.590 € su base annua, 380 € in più, pari a un rialzo del 31,4%. Per quanto riguarda la luce se si rintroducessero anche solo metà degli oneri di sistema vigenti prima dell’azzeramento, allora la bolletta salirebbe da 1.434 a 1.498 €, +64 €, +4,4%.».

L’ADOC, Associazione Nazionale per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori, ha accolto positivamente l’eventuale conferma dell’IVA al 5% sul gas per il secondo trimestre e il bonus sociale per le famiglie con un Isee sotto i 15.000 euro, ma nutre «dubbi su ipotesi, ancora non chiare, sulle misure che dovrebbero prevedere un contributo a compensazione delle spese di riscaldamento con la bolletta dell’elettricità per i nuclei familiari, che rischiano di sterilizzare la bontà dei bonus», come dice Anna Rea, la sua Presidente nazionale, sottolineando: «Ribadiamo, invece, il nostro più convinto no alla reintroduzione degli oneri di sistema per le bollette dell’elettricità, in un periodo che pur registrando un calo dei prezzi, vede ancora il costo dell’energia raddoppiato rispetto al pre-covid. Le famiglie italiane, già vessate dal costo della vita e con bassi salari e magre pensioni, non possono permettersi un ulteriore aumento delle bollette. Riteniamo improrogabile lo spostamento degli oneri di sistema sulla fiscalità generale e chiediamo con forza di rimettere mano, in maniera strutturale, alle voci della bolletta. In attesa di verificare i dettagli del nuovo provvedimento auspichiamo che il Governo coinvolga direttamente le Associazioni dei Consumatori prima di prendere decisioni che riguardano i consumatori.».

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