Presentata un’interrogazione al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per sapere se è a conoscenza di questa particolare e gravissima condizione pugliese delle carceri e se ritiene necessario intervenire per garantire ai lavoratori della Polizia penitenziaria pugliese la tutela dei diritti di sicurezza e di salute sul lavoro.

di Redazione —

«L’affollamento delle carceri pone tantissimi problemi: sicuramente sanitari, sociali, ma anche di ordine pubblico. È evidente che la presenza degli Agenti di Polizia penitenziaria è indispensabile, perché i disagi fisici, psichici e logistici non si trasformino in risse, ma in Puglia il rapporto fra agenti e detenuti è decisamente peggiore rispetto alle altre regioni italiani: se la media nazionale è 0,663, in Puglia scende drasticamente a 0,496. Questo perché nelle carceri pugliesi è previsto un organico, fissato nel 2017, di 1.937 unità a fronte di 2.400 detenuti, ma allo stato attuale in cella ci sono oltre 3.900 detenuti. Un dato che rende la Puglia la regione più affollata della nazione in termini percentuali.

Questo si traduce in una mancanza di diritti essenziali per i detenuti, ma anche per gli agenti: i poliziotti penitenziari della Puglia non riescono a fruire dei diritti spettanti dal contratto di lavoro, ma nemmeno a controllare adeguatamente i detenuti, poiché in tutti i penitenziari è impegnato un solo poliziotto nelle ore serali e notturne, occupando contemporaneamente più posti di servizio comprese le sezioni detentive, in ambienti, perlopiù, fatiscenti ed insalubri. Tale carenza si rifletterebbe negativamente sulla sicurezza dei detenuti, anche per via dei suicidi avvenuti dall’inizio dell’anno all’interno dei penitenziari pugliesi che, con un adeguato numero di poliziotti, si sarebbero potuti evitare.
Non solo, risulterebbero aumentati gli eventi critici e le aggressioni subite dai poliziotti medesimi, che in molte occasioni hanno richiesto l’intervento del pronto soccorso, in alcuni casi avrebbero riportato anche lesioni permanenti, una situazione che costringe il personale in servizio a raddoppiare le ore di lavoro con turni che si protrarrebbero anche 12 ore contro alle 6 previste dal contratto collettivo nazionale, con evidenti ripercussioni sulle loro condizioni psicofisiche.

I sindacati, in modo particolare il ‘SAPPE’, hanno più volte denunciato questo stato di cose, hanno più volte evidenziato, in esposti, che se il sovraffollamento delle carceri nazionali ammonta al 10% circa, nelle strutture pugliesi è arrivato anche 50-60% circa della capienza regolamentare, sceso quest’anno al 35% solo per l’intervento del DAP mediante l’apertura di tre nuovi padiglioni nelle città di Lecce, Taranto e Trani, con un ammontare di 600 posti, senza, però, rivedere gli organici.
Per questo ho presentato un’interrogazione al Ministro della Giustizia Carlo Nordio per sapere se è a conoscenza di questa particolare e gravissima condizione pugliese delle carceri e quindi se ritiene necessario intervenire per garantire ai lavoratori della Polizia penitenziaria pugliese la tutela dei diritti di sicurezza e di salute sul lavoro», ha dichiarato Ignazio Zullo, senatore di Fratelli d’Italia, dopo aver annunciato la presentazione di un’interrogazione al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, relativa alla situazione carceraria pugliese.

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