Nel suo intervento a ‘Controcorrente‘ Il Senatore Gianluigi Paragone ha mostrato la differenza tra i moduli, sottolineando: «Negli altri moduli informativi quella dicitura non c’è, come potete vedere. Siete incredibili. Uno vi porta i documenti e neanche di fronte a queste evidenze riuscite ad ammettere le cose.».

di Redazione —

Tra la stragrande maggioranza degli organi di informazione che dovrebbero “informare”, soprattutto con contraddittorio, nessuno lo sta dicendo, forse, l’unico che lo ha fatto notare, ingaggiando uno scontro in diretta con Pregliasco, è stato il leader di ItalExit, il senatore Gianluigi Paragone, che, ospite della puntata del 2 agosto di ‘Controcorrente‘, un programma in onda su Rete4, ha sollevato il tema dei possibili danni a lunga distanza provocati dei vaccini anti-Covid. C’è una differenza a dir poco vergognosa tra i moduli del consenso informato che firmano i cittadini per il vaccino anti-Covid e quelli relativi agli altri vaccini.

Nei moduli degli altri vaccini non si parla dei possibili effetti a lungo termine, mentre, in quello relativo al Covid, invece, la formula compare e, addirittura, questi effetti a lungo termine si definiscono “sconosciuti”.
Nel consenso informato, che l’utente sottoscrive prima della somministrazione della dose, la dicitura magicamente compare al punto 10 del consenso informato alla vaccinazione anti Covid-19 recita: «Non è possibile prevedere danni a lunga distanza». Questa formula, però, scompare dalle pagine che il cittadino sottoscrive per tutti gli altri vaccini. Perché?

Nel suo intervento in trasmissione, Paragone ha mostrato la differenza tra i moduli, che anche noi qui riproponiamo. Quello dell’Asst di Pavia e quello di Roma, ad esempio. «Negli altri moduli informativi quella dicitura non c’è, come potete vedere», ha detto Paragone facendo notare a tutti, in diretta, sia l’uno che l’altro documento, e sottolineando l’incredibile anomalia.
«Siete incredibili. Uno vi porta i documenti e neanche di fronte a queste evidenze riuscite ad ammettere le cose», sbotta il Senatore Paragone e, riferendosi a Pregliasco, che provava ad abbozzare un’imbarazzata replica priva di contenuti, invitava a controllare tutti i moduli di consenso informato e di vedere se viene riportata quella dicitura.

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