Entrate in vigore, dallo scorso 28 maggio 2022, le nuove norme sulla protezione dei consumatori online, che prevedono tra l’altro, durante la ricerca di un prodotto online, come le piattaforme dovranno fornire informazioni trasparenti sul modo in cui le offerte vengono classificate, nonché, sanzioni fino al 4% del fatturato per pratiche commerciali scorrette transfrontaliere.

di Redazione —

Dallo scorso 28 maggio 2022 sono entrate in vigore le norme della Better enforcement and modernisation Directive, a tutela dei consumatori, adottate a novembre 2019, che, aggiornano gli strumenti disponibili per affrontare le sfide dei mercati digitali e forniranno, sia ai consumatori, sia alle Autorità competenti, strumenti più efficaci per far valere i propri diritti, come l’imposizione di sanzioni più severe o rimedi contro il danno da pratiche commerciali scorrette. Il modo semplice e veloce di fare shopping online, spesso non trasparente fa sorgere alcune comande come, l’offerta proposta come irrinunciabile è davvero tale? Il classificare un prodotto in alto nelle ricerche è dovuto al fatto che è il migliore? Perché il post di un prodotto è pubblicizzato maggiormente rispetto ad un altro? Come ci si difende dal prezzo personalizzato frutto di profilazione?

A queste e ad altre domande o dubbi che potrebbero sorgere, potremmo rispondere con le parole del Commissario per la Giustizia, Didier Reynders: «I consumatori europei hanno diritto ai più elevati standard di protezione e queste nuove regole stanno proprio mantenendo questo impegno. Ad esempio, durante la ricerca di un prodotto online, le piattaforme devono ora fornire informazioni trasparenti sul modo in cui le offerte vengono classificate. Questo per evitare pratiche commerciali ingannevoli. Sarà inoltre rafforzato l’accesso ai rimedi individuali e alle sanzioni per le violazioni transfrontaliere. Questo garantirà un giusto risarcimento alle vittime e sarà un vero deterrente per i responsabili.».
Quali sono le novità delle nuove norme sui diritti dei consumatori che ha modificato gli strumenti giuridici dell’UE per rafforzare la tutela dei consumatori?
Le nuove regole prevedono la trasparenza del mercato online: ci deve essere la chiara indicazione se il venditore sia un professionista o un altro consumatore, in tal caso le regole non si applicano e le informazioni su chi, venditore o marketplace, sia il responsabile della consegna e dei resi. Ci sono più diritti per gli utenti dei servizi digitali free in tema di elaborazione dei dati personali. I fornitori sono obbligati a fornire informazioni su sé stessi e sulle caratteristiche del servizio e agli utenti è garantito il diritto di recesso entro 14 giorni.

Le offerte migliori sono davvero tali?
L’obiettivo delle norme è di garantire che siano veritiere le promesse e i claim sulla riduzione del prezzo. Per ogni affermazione relativa alla riduzione del prezzo, i venditori devono prendere come riferimento il prezzo più basso almeno degli ultimi 30 giorni.
Le regole mirano inoltre ad avere prezzi onesti per i biglietti degli eventi, con l’obiettivo è aiutare i consumatori a comprare i biglietti direttamente dall’organizzatore dell’evento. C‘è il divieto per i commercianti di rivendere i biglietti acquistati in blocco utilizzando i “bot” online.
In caso di pratiche commerciali scorrette i consumatori hanno diritto al risarcimento, alla risoluzione del contratto e ad altri rimedi, con sanzioni più pesanti per le infrazioni transfrontaliere che causano un danno di massa. Prevedono multe fino al 4% del fatturato del commerciante o fino a 2.000.000 di € quando le informazioni sul fatturato non sono disponibili.
Un altro obiettivo è quello di affrontare la doppia qualità dei beni e dei prodotti, il cui fenomeno fa riferimento al fatto che merci vendute in confezioni identiche o simili, a volte, hanno una composizione o caratteristiche diverse rispetto ad altri Stati Ue. Le autorità avranno poteri maggiori, per fermare le pratiche che inducono i consumatori a credere che stanno comprando lo stesso prodotto, quando invece non lo è.

Riguardo alla domanda, perché alcuni prodotti siano posizionati al top delle ricerche online, cosa dipendente dal prezzo o dal fatto che si tratta di pubblicità a pagamento, le nuove norme prevedono per le piattaforme l’obbligo di informare i consumatori su come le offerte vengono classificate nei risultati di ricerca e di identificare gli annunci a pagamento.
Legato all’evoluzione digitale sono i prezzi personalizzati per i quali i trader possono modificare il prezzo delle offerte per consumatori specifici sulla base di algoritmi e profilazione comportamentale. I consumatori, promettono le nuove norme, saranno informati ogni volta, in modo che siano consapevoli del rischio che il prezzo richiesto sia stato aumentato.
In fine, ma non per ultimo, c’è il divieto di manipolare o pubblicare fake reviews, endorsements o recensioni false, anche tramite qualcun altro, nonché, l’obbligo di informare sulle misure adottate per garantire che le revisioni siano reali, ad esempio garantendo che solo i consumatori che hanno effettivamente comprato il prodotto possano poi pubblicare recensioni.

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