SANDRI: «La morsa della comunità di popolo risvegliata, attiva, combattiva può, utilizzando gli strumenti pacifici e legittimi forniti dal diritto, tranciare le catene apposte da governanti inadeguati e sconsiderati: è una lezione che insegna la Storia ed un compito a cui nessuno si può sottrarre.».

di Redazione —

«Dall’ impresa, per certi versi epica, di organizzare, nel cuore della Romagna controllata dal partito della paura telecomandata, il primo No paura Day, attuata dagli amici Paolo Sensini e Riccardo Luzi, è iniziata la marcia per la conquista delle piazze d’Italia.
Da quella prima iconica testimonianza meravigliosa di forza e coraggio fisico ed intellettuale, l’occupazione delle piazze d’Italia è proseguita prima a rilento ed ora si diffonde a ritmo dirompente. Il popolo della consapevolezza e del coraggio è in marcia, troppo frammentata, per ora, ma è in marcia e l’auspicio che i rivoli che scendono ora disordinatamente, confluiscano in un grande fiume si fa più concreto e prossimo.

Ricevo una infinità di inviti a partecipare a manifestazioni di piazza e ringrazio chi me li formula. Ne ho già accettati molti ed il contatto fisico è stato un balsamo rigenerante dopo le ferite dei combattimenti in Tribunale contro avversari malevoli e Giudici più simili a Ponzio Pilato che a Salomone… Ora, però, per me, è tempo di ritorno totale al combattimento giudiziario l’unico concreto ed utile e, come mi ricordano ogni giorno tanti post, costellato di trabocchetti, ed infido.
Torno ad azzuffarmi con il nemico e rotolare nel terreno della lotta concreta per la salvaguardia dei diritti di chi non intende vaccinarsi sotto costrizione, di chi deve salvare il proprio posto di lavoro, di chi non vuole assistere alla morte della propria azienda, di chi non crede alla validità dei tamponi e, quindi, alla sovrastruttura della menzogna, di chi reclama l’abolizione della mascherina simbolo confessorio di ostentata compiaciuta auto-sudditanza, di chi rifiuta ogni cavernicolo distanziamento, di chi vuole salvaguardare il proprio diritto naturale alla piena libertà contro tutti i green pass italiani ed europei.
Torno, in particolare, ad incrementare il contrattacco concreto al cuore degli avversari. Mi riferisco alla causa per il risarcimento dei danni da illegittimo lockdown: il popolo italiano in giudizio contro il governo. Una causa che riveste un valore economico non fine a sé stesso, ma funzionale al ricompattamento dell’intero corpo sociale intorno all’accertamento della realtà dei fatti: esito che, se raggiunto, determinerebbe il trasbordo verso la riva della verità. Il ‘gregge’, espressione di origine anglosassone simbolicamente diffusa, in vari contesti, dai media mainstream per definire il popolo, si ribella e trasfigura nella sua più potente forma umana. 

L’atto giudiziario, i documenti introdotti in causa e quelli che verranno ancora prodotti, rappresentano una summa enciclopedica del contrasto alle menzogne divulgate dal potere e l’obiettivo è proprio quello di rovesciare quest’ultimo, attraverso una sentenza che accerti le responsabilità per mala gestio dolosa del sistema sanitario. 
Occorre essere almeno un milione: una comunità che deve alitare la propria energia vitale nell’aula del Tribunale fino a divenire un vento impetuoso ed inarrestabile. È tornato il tempo di impiegare tutte le energie a contatto fisico, costante, personale con chi soffre in prima persona, perché dallo stato di timore, in cui è stato gettato da un potere tanto inconsistente, quanto brutale, approdi il più presto possibile, ad una nuova piena serenità. L’urgenza di contrastare, in tutti i Tribunali, le miserevoli norme già emanate ed in corso di emanazione, è indilazionabile e richiede un impegno totalizzante a cui desidero dedicarmi scrivendo ogni possibile atto giudiziario di contrasto.
Solo una sentenza può modificare una legge.
La morsa della comunità di popolo risvegliata, attiva, combattiva può, utilizzando gli strumenti pacifici e legittimi forniti dallo Stato di diritto, tranciare le catene apposte da governanti inadeguati e sconsiderati: è una lezione che insegna la Storia ed un compito a cui nessuno si può sottrarre», scrive su Telegram l’avvocato Mauro Sandri, uno dei legali, che stanno lottando all’interno dei Tribunali per le libertà fondamentali dei cittadini ed il ritorno alla normalità della vita quotidiana.

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