BRANDI: «Se addirittura militanti, politici, personalità del tutto laiche e distanti dalle nostre posizioni hanno puntato il dito sulla fraseologia divisiva delle definizioni incluse nella legge, vuol dire che il problema esiste eccome. E noi daremo voce a tutti alla manifestazione di sabato.».

di Redazione–

«Insieme a tante altre associazioni ci uniremo al coro di protesta che si sta alzando dall’Italia contro il bavaglio al libero pensiero e perché i nostri figli non vengano indottrinati alla teoria del gender con la scusa della Giornata contro l’omofobia», spiega Toni Brandi, presidente della Onlus prolife, a proposito dell’adesione della Onlus alla manifestazione #restiamoliberi contro il DDL Zan sull’omotransfobia che si terrà a Milano sabato 15 maggio, alle ore 15, in piazza Duomo (lato Marconi).

«Il Ddl Zan è una legge sessista e discriminatoria che intende tacciare come omofobe o transfobiche tutte le voci di dissenso o qualunque affermazione basata sull’orientamento sessuale che si dica ispirata al concetto di famiglia naturale formata da una mamma e un papà e noi non possiamo accettare che si dia spazio a una nuova e ambigua dittatura, molto più occulta e pericolosa», aggiunge Jacopo Coghe, vice presidente della Onlus.
«Se addirittura militanti, politici, personalità del tutto laiche e distanti dalle nostre posizioni hanno puntato il dito sulla fraseologia divisiva delle definizioni incluse nella legge, vuol dire che il problema esiste eccome. E noi daremo voce a tutti alla manifestazione di sabato. Aspettiamo tutti: simpatizzanti, amici, curiosi, singole persone o gruppi che nel rispetto delle norme di distanziamento e sicurezza indicate dalle autorità vorranno unirsi a noi!», conclude Brandi.

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