CAROPPO: «Una strada percorribile per azzerare i costi delle bollette, sarebbe l’installazione di un milione di punti luce da efficientare, oltre a un milione di kilowatt picco da installare nelle aree artigianali e industriali dei Comuni…».

di Redazione —

Ettore Caroppo, presidente ANCI Puglia ha inviato una nota, al presidente nazionale ANCI, Associazione Nazionale Comuni d’Italia, Antonio Decaro in cui ha rappresentato la grande preoccupazione dei sindaci pugliesi per i rincari energetici, che si stanno abbattendo sui bilanci dei Comuni che inevitabilmente porteranno squilibri finanziari con conseguente rischio di paralisi della macchina amministrativa, per chiedere l’intercessione di ANCI nazionale presso il MISE, Ministero dello Sviluppo Economico e il MITE, Ministero della transizione ecologica, per un intervento straordinario e urgente dei Ministeri teso a congelare il prezzo dell’energia fornita agli enti locali, bloccando i contratti di fornitura in scadenza e offrendo ai Comuni la possibilità di accedere ad un mercato dell’energia, vincolato e dedicato, magari gestito da ENEL. Questo eviterebbe ai Comuni di dover sottoscrivere nuovi contratti, con i prezzi attuali aumentati, i quali protraendosi nel tempo richiederebbero ulteriori risorse sui bilanci futuri innescando pericolosi meccanismi di penalità da accantonare.

Nella nota inoltre, il presidente ANCI Puglia, nel proporre propone alcune soluzioni per azzerare il caro bollette dei Comuni, sottolinea: «Come ben noto, i costi energetici stanno mettendo in ginocchio i Comuni, i rincari in arrivo porteranno a seri squilibri di bilancio per i prossimi anni, con il rischio di paralisi completa della macchina amministrativa…
Una strada percorribile per azzerare i costi delle bollette, che mi permetto di segnalare quale spunto di riflessione, sarebbe l’installazione di un milione di punti luce da efficientare, oltre a un milione di kilowatt picco da installare nelle aree artigianali e industriali dei Comuni.  A tal fine si potrebbe far ricorso alle risorse del PNRR, che evidentemente andrebbe rimodulato ad hoc.  Inoltre, si potrebbe attingere alle risorse comunitarie gestite a livello regionale ed estendere l’utilizzo del “Fondo Kyoto”, anche, per la pubblica illuminazione, come già segnalato nella precedente nota e che ad ogni buon fine qui si acclude…».

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