Inviata da Cittadinanzattiva un’istanza di accesso civico ai presidenti e agli assessori alla Sanità delle Regioni con l’obiettivo di ottenere più trasparenza sui fondi richiesti dalle singole Regioni, sugli eventuali programmi per la diagnosi precoce e la presa in carico dei malati di fibromialgia, che, in Italia conta circa 2.000.000 di malati cronici e non ancora riconosciuta nei Livelli essenziali di assistenza.

di Piero Mastroiorio

È stata inviata, lo scorso 21 dicembre 2022, da Cittadinanzattiva ai Presidenti e agli Assessori alla Sanità delle Regioni un’istanza di accesso civico per sollecitare più trasparenza sui fondi richiesti dalle singole Regioni e sugli eventuali programmi messi a punto dalle stesse per la diagnosi precoce, l’avvio di percorsi di presa in carico multidisciplinare dei pazienti con fibromialgia e l’individuazione dei centri specializzati sul territorio per la cura di questa patologia cronica che colpisce circa 2.000.000 di italiani, in 9 casi su 10 si tratta di donne, per lo più in età giovane, tra i cui sintoni più diffusi si annoverano dolori muscolari e articolari, sensazione di affaticamento continuo, disturbi del sonno, mal di testa, difficoltà di memoria e attenzione.

«Il comma 972 della scorsa ‘Legge di Bilancio 2022’ ha istituito un Fondo per lo studio, la diagnosi e la cura della fibromialgia con una dotazione di 5.000.000 di € per il 2022, fondo che è stato successivamente, con il decreto 8 luglio 2022, ripartito tra tutte le Regioni con l’esclusione delle Province autonome di Trento e di Bolzano. Ai sensi del decreto le Regioni sono tenute ad individuare sul proprio territorio uno o più centri specializzati, idonei alla diagnosi e alla cura della fibromialgia e in grado di assicurare ai pazienti una presa in carico multidisciplinare», sottolinea in una nota di Cittadinanzattiva, mentre Tiziana Nicoletti, responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei malati cronici e rari, spiega: «Come abbiamo raccontato nel nostro ‘XX Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità’, presentato alcuni giorni fa, la fibromialgia è una malattia cronica ancora non riconosciuta nei Livelli essenziali di assistenza. I pazienti che ne soffrono aspettano anche molti anni per la diagnosi, in condizioni pesanti dal punto di vista fisico e psicologico e spesso invalidanti anche sotto il profilo lavorativo. Per questo i 5.000.000 di € stanziati lo scorso anno sarebbero fondamentali per cominciare ad assicurare diagnosi e cure a queste persone, ma ad oggi non abbiamo un quadro di insieme che ci dica quanto le Regioni li abbiano effettivamente richiesti e come li stiano utilizzando. Con la nostra istanza dunque speriamo di fare chiarezza e di avere risposte certe. Al contempo invitiamo. ancora una volta. Governo e Regioni a trovare al più presto un accordo per lo sblocco del ‘Decreto Tariffe’, senza il quale non abbiamo a disposizione nemmeno i Livelli essenziali di assistenza fissati già dal 2017 e ancor meno possiamo sperare di vedere inclusi negli stessi Lea malattie ancora non riconosciute come la fibromialgia.».

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