CODACONS: «Se i prezzi dovessero mantenersi a questi livelli, la bolletta media del gas scenderebbe nel 2023 a quota 1.391 euro a nucleo, contro i 1.866 euro pagati in media da una famiglia nell’intero 2022, con un risparmio netto di 475 euro rispetto lo scorso anno. Tuttavia, il gas risulta oggi più caro del 40,6%, a dimostrazione di come la strada per riportare i prezzi a livelli normali sia purtroppo ancora lunga.».

di Redazione —

«In base all’andamento medio del mercato all’ingrosso italiano nel mese di gennaio 2023 e per i consumi dello stesso mese, per la famiglia tipo in tutela c’è una diminuzione del -34,2% della bolletta rispetto al mese di dicembre 2022», a comunicarlo è l’ARERA, Autorità per energia, reti e ambiente, spiegando che «per il mese di gennaio, che registra una quotazione media all’ingrosso sensibilmente più bassa rispetto a quella del mese di dicembre, il prezzo della materia prima gas (CMEMm), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 68,37 €/MWh. la riduzione per il mese di gennaio, in termini di effetti finali, ancora non compensa del tutto gli alti livelli di prezzo raggiunti nell’ultimo anno, con la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (febbraio 2022-gennaio 2023) che risulta di circa 1.769 euro, +36% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (febbraio 2021- gennaio 2022)».

«La riduzione delle tariffe gas del 34,2% equivale ad un risparmio in bolletta, rispetto ai prezzi in vigore a dicembre, pari a 722 euro a famiglia su base annua», dicono dal Codacons in relazione al calo della bolletta del gas di gennaio, spiegando: «Il ribasso delle tariffe è sicuramente positivo e alleggerisce la spesa energetica degli italiani in un periodo in cui i consumi di gas da parte delle famiglie sono elevatissimi. Se i prezzi dovessero mantenersi a questi livelli, la bolletta media del gas scenderebbe nel 2023 a quota 1.391 € a nucleo familiare, contro i 1.866 € pagati in media da una famiglia nell’intero 2022, con un risparmio netto di 475 € rispetto lo scorso anno. Rispetto alle tariffe in vigore a gennaio 2021, tuttavia, il gas risulta oggi più caro del 40,6%, a dimostrazione di come la strada per riportare i prezzi a livelli normali sia purtroppo ancora lunga.».

«Si tratta di un’ottima notizia, anche se l’emergenza non è finita. Se, grazie in primo luogo all’inverno più caldo di sempre in molti Paesi Ue e poi al tetto al prezzo del gas, ora le famiglie, oramai ridotte allo stremo, possono tirare un sospiro di sollievo, le bollette restano da infarto rispetto ai tempi normali, insostenibili per troppi italiani», dice Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’UNC, Unione Nazionale Consumatori, che calcola, come, per una famiglia sul mercato tutelato dell’energia, il calo del 34,2% significa spendere su base annua 722 € in meno, anche, se la spesa totale nel 2023, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, nell’ipotesi di prezzi costanti, resta alla cifra stellare di 1.391 €, che sommati ai 1434 della luce già scattati, determinano una stangata complessiva pari a 2.825 €. Il prezzo del gas registra un netto calo ma rispetto al periodo pre-crisi, nel confronto con gennaio 2021, rimane ancora superiore del 40,6%.
«Finalmente i consumatori avranno una boccata d’ossigeno sul versante delle bollette del gas. Ricordiamo che tale riduzione riguarda unicamente i clienti che hanno un contratto sul mercato tutelato, vale a dire il 35% del totale. Per gli altri valgono regole diverse: in particolare, chi ha sottoscritto contratti a prezzo fisso continuano a pagare tariffe fuori mercato. Il calo delle tariffe, in ogni caso, non deve far abbassare la guardia: i mercati sono ancora in una fase estremamente instabile e soggetta a repentini cambiamenti», dice a sua volta Federconsumatori, che, nel sottolineare la difficoltà delle famiglie non ancora superata, torna a chiedere diversi interventi di sostegno, fra cui l’ulteriore ampliamento della platea dei beneficiari dei bonus energia, gas e idrico che «innalzi le soglie ISEE fino almeno a 20.000 € per tutti i nuclei familiari, con una soglia ancora più alta per le famiglie numerose, aumentando in forma progressiva gli importi erogati. Lo stop ai distacchi per morosità incolpevole, una rateizzazione lunga delle bollette e un Fondo contro la povertà energetica; una riforma strutturale delle bollette.».

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