PAOLONI: «Il SAP chiede norme per rendere più efficaci le attività di polizia… Servono interventi mirati, per disincentivare questo tipo di iniziative nel nostro Paese. Coloro che partecipano a questi rave sembrano avere un’immunità incomprensibile. Nessuno risponde per i reati commessi…».

di Redazione —

«A far scattare oltremodo la molla della pazienza è servita una frase scritta su una chat Telegram, dove gli organizzatori francesi del secondo rave party NON autorizzato, hanno messo in ridicolo il comparto sicurezza italiano, facendo passare le Forze dell’Ordine come “appendici non necessarie”. Nella frase si legge “…si è scelta un’area dell’Italia, perché qui è tutto più semplice», dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP, Sindacato Autonomo di Polizia, sottolineando: “Se non verranno prese delle decisioni in tempo, presto ce ne sarà un altro, con tutti gli annessi e connessi del caso. Questo non solo è un campanello di allarme per il comparto sicurezza, che già ad oggi si trova in difficoltà con i soli problemi del Paese, ma rischia di diventare un eco per creare ulteriori disagi al comparto stesso. Disagi organizzati non da italiani, ma da soggetti stranieri, che reputano l’Italia una “Terra Franca” dove poter fare ciò che più conviene.

Questo rischia di trasmettere un messaggio ancora più grave, mettendo in discussione il comparto della sicurezza italiano. A monte troviamo la già precaria situazione degli operatori in prima linea, che vivono quotidianamente in contingenza di rischio e senza tutele.
Quanto accaduto, dimostra che già dal primo Rave non c’è stata una risposta adeguata, per disincentivare questo tipo di iniziativa, fuori da ogni regola e norma di sicurezza interna al nostro Paese. È da tempo che chiediamo norme per rendere più efficaci le attività di polizia. Oggi gli operatori di polizia non solo mettono a rischio la loro incolumità fisica ma rischiano anche sterili strumentalizzazioni.
Se da una parte si ritiene che questi rave party non debbano essere organizzati, perché vanno contro ogni regola e norma di sicurezza interna, dall’altra non vengono effettuati gli interventi atti a bloccarli, perché c’è il rischio che un’azione mirata e volta a bloccarli diventi un boomerang.

Servono interventi mirati, per rendere le Forze dell’Ordine più autorevoli nei servizi di ordine pubblico e per disincentivare questo tipo di iniziative nel nostro Paese.
Coloro che partecipano a questi rave sembrano avere un’immunità incomprensibile.  
Nessuno risponde per i reati commessi, basta vedere le attività della Procura di Milano che ha chiesto l’archiviazione del procedimento a carico di alcuni partecipanti, individuati in un analogo rave circa due anni fa.

Questa è la dimostrazione che le Forze dell’Ordine non hanno gli strumenti adeguati a disincentivare tali iniziative.
Invitiamo, pertanto, il Ministro Lamorgese a fare una proposta legislativa in tal senso.
».

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