Nella ‘Giornata nazionale della sicurezza nelle scuola’, che cade il 22 novembre, nelle scuole italiane non c’è solo il problema pandemia e Covid, che ha imposto nuove regole per la sicurezza sanitaria ad alunni ed insegnanti, ci sono una serie di problemi, non ancora superati, che la scuola italiana si porta dietro da tempo: adeguamento sicurezza strutturale, mancanza di certificazione adeguata, edifici vecchi, in zone sismiche o a rischio idrogeologico, nonché, l’annoso problema delle classi sovraffollate e in soprannumero, soprattutto negli istituti superiori.

di Piero Mastroiorio —

Oggi, 22 novembre 2021, Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, approfittiamo per sottolineare l’annoso problema della sicurezza nelle scuole, che non è solo Covid e pandemia, che ha imposto nuove regole per la sicurezza sanitaria di alunni e insegnanti, ma anche una serie di problemi, che la scuola italiana si porta dietro da tempo e che non sono stati ancora superati: l’adeguamento delle scuole dal punto di vista della sicurezza strutturale, esigenza che rimane ancora un’emergenza, perché molti edifici sono privi di certificazione adeguata, sono in zone sismiche o a rischio idrogeologico, sono vecchi, nonché, quello delle classi sovraffollate e in soprannumero, soprattutto negli istituti superiori.

A sottolineare queste gravi mancanze della scuola italiana l’indagine di CittadinanzAttiva, ANP e Dipartimento Protezione Civile, rivolta ai dirigenti scolastici, per capire come la pandemia abbia cambiato la scuola nonché, se ed in quale misura, si faccia ancora prevenzione ed informazione sulla sicurezza scolastica e sui rischi del territorio, atteso che i numeri sulla sicurezza a scuola, soprattutto, sulle scuole che crollano, sono del resto ben noti a Cittadinanzattiva.
Nell’ultimo rapporto sulla sicurezza a scuola presentato a settembre, l’associazione dice che “fra settembre 2020 e agosto 2021 si contano 35 episodi di crolli a scuola ,fra distacchi di intonaco, finestre, muri e alberi caduti vicino alle scuole, con una media di circa 3 al mese. Dal 2013 a oggi i crolli censiti sono 361 con 63 feriti.

dall’infografica di CittadinanzAttiva

Dati, purtroppo, in continuo aggiornamento: in due settimane, fra la fine di ottobre e l’11 novembre, CittadinanzAttiva ha contato altri sei casi di crolli che vale la pena riportare nel dettaglio per capire la gravità della situazione a livello nazionale. 29 aule inagibili e 500 studenti in Dad nel Liceo ‘Boggio Lera’ di Catania dove, il 10 novembre, è crollato il tetto a causa delle abbondanti piogge; lo stesso giorno un crollo è avvenuto nella palestra della scuola media ‘Staffetti’ di Massa; l’IC comprensivo di Torre del Greco si portava chiuso fino al 19 novembre con una ordinanza del sindaco a causa di parziali ed improvvisi crolli di intonaco nei corridoi; il 5 novembre, a Rodigo, in provincia di Mantova, è crollato il controsoffitto in un’aula della scuola primaria; in cinque delle sei classi del Plesso ‘Don Milani’ di Paternò , in Provincia di Palermo, si sono verificati, il 3 novembre, crolli nel controsoffitto a causa delle piogge; a fine ottobre nel quartiere ‘Librino’ di Catania, è crollato parte del muro di sostegno che circonda il plesso scolastico ‘Fontarossa’.

dall’infografica di CittadinanzAttiva

Altri dati evidenziano che l’Italia ha ancora molto da fare sulla sicurezza scolastica. Più della metà degli istituti scolastici, il 54%, è privo del certificato di agibilità statica, il 59% non ha quello di prevenzione incendi ed Il 39% è senza collaudo statico. Sono 17.343, pari al 43% del totale, le scuole in zone ad elevata sismicità e 1.983 (4,9%) si trovano in una zona soggetta a vincoli idrogeologici, mentre, il 18% circa è da considerarsi un istituto vetusto, con più di 50 anni. Su tutto questo vanno ad aggiungersi le cosiddette “classi pollaio” che neanche la pandemia ha risolto. Ci sono sul territorio nazionale 17.000 classi con più di 25 alunni, problema concentrato soprattutto negli istituti superiori dove Il 7% delle classi è in sovrannumero, anche se, come dice CittadinanzAttiva: «I fondi ci sono, ma i criteri, i progetti e i tempi per spenderli non sono ancora noti.».

Per la Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, qualche giorno fa, Cittadinanzattiva oltre alla pagina delle domande sulla Survey , relativa ai cambiamenti intervenuti sull’organigramma degli addetti preposti alla sicurezza e sui ruoli degli studenti per l’evacuazione, le prove di evacuazione rispetto ai diversi tipo di rischio e le aree di raccolta, le attività informative/formative rivolte a studenti e famiglie sulla sicurezza interna e sanitaria, la situazione attuale degli spazi didattici interni comuni e il ricorso a spazi esterni alla scuola, i nuovi arredi acquistati e lo smaltimento dei vecchi, le voci di utilizzo e le fonti dei finanziamenti a disposizione delle scuole, le buone pratiche realizzate e le criticità riscontrate relativamente ai temi indicati, ha presentato la Smart box della sicurezza, con materiali utili, come opuscoli, poster, video tutorial, scaricabili gratuitamente dal sito, per conoscere e fronteggiare i rischi naturali presenti sui territori e in ambito scolastico, rivolta a docenti, studenti e famiglie, nonché, tre video clip di beve durata, dove, gli studenti, in veste di attori protagonisti, al fine di avere maggiore consapevolezza dei rischi, illustrano il piano di emergenza della propria scuola e quello comunale di protezione civile.

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