Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo torna l’ora legale, per cui le lancette dell’orologio andranno spostate un’ora avanti, con una ricerca che rivela come oltre due terzi degli imprenditori, il 67%, sia favorevole a lasciare l’ora legale tutto l’anno.

di Redazione —

Una ricerca dell’organizzazione datoriale UNSIC, Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori, con quasi 4.000 sedi in tutta Italia, condotta tra i propri associati, alla vigilia del ritorno dell’ora legale nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo, quando, le lancette dell’orologio andranno spostate un’ora avanti, rivela come oltre due terzi degli imprenditori, pari al 67%, sia favorevole a lasciare l’ora legale tutto l’anno. Dibattito, questo, aperto da anni, sia per sfruttare ulteriormente i benefici, sia per attenuare gli effetti negativi del cambio d’ora, che con l’accentuarsi della crisi energetica ed economica ha però ampliato notevolmente il fronte dei favorevoli, tanto che numerose petizioni riscuotono sempre più successo, come spiega il presidente dell’UNSIC, Domenico Mamone, sottolineando: «Mantenere l’ora legale tutto l’anno determinerebbe un doppio beneficio: da una parte eviterebbe il cambio d’ora due volte l’anno, che studi scientifici correlano a problemi di salute, per quanto modesti, parallelamente, permetterebbe di risparmiare sui consumi energetici, con ricadute benefiche su tutto l’ambiente. Un altro fattore positivo, che evidenziano i nostri associati, riguarda la spinta al turismo, realtà economica sempre più strategica in tutte le regioni italiane. A ciò aggiungerei un quarto elemento, importante in questa fase post-pandemica: la possibilità di accrescere le occasioni relazionali, un’esigenza avvertita soprattutto dai più giovani, che hanno patito in modo drammatico le restrizioni del lungo periodo pandemico.».

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