VENTOLA: «Vaccinare la Polizia Penitenziaria può voler dire assicurare la salute non solo degli agenti e delle loro famiglie, ma anche alla popolazione carceraria. Del resto altre Regioni hanno già predisposto un Piano vaccinale. La Puglia lo ha fatto?».

di Redazione —

«Se tenere sotto controllo la pandemia in situazioni per così dire ‘normali’ è già complicato, farlo in situazioni ‘straordinarie’, come è il regime carcerario, è decisamente più difficile e le strutture penitenziarie, con gravi problemi di sovraffollamento, rischiano di essere dei focolai che mettono a rischio la salute non solo dei detenuti, ma anche della Polizia Penitenziaria.

Raccogliendo il grido di allarme del sindacato OSAPP Puglia ho presentato un’interrogazione all’assessore regionale alla Sanità, Pierluigi Lopalco, per conoscere il Piano vaccinale per la Polizia Penitenziaria: gli agenti sono a contatto con una popolazione detenuta che registra molti casi di patologie connesse alla tossicodipendenza, problemi polmonari, cardiaci, HIV, epatite etc, si tratta di soggetti fragili e quindi a maggior rischio di contagio.
Vaccinare, perciò, la polizia penitenziaria può voler dire assicurare la salute non solo degli agenti e delle loro famiglie, ma anche alla popolazione carceraria. Del resto altre Regioni hanno già predisposto un Piano vaccinale. La Puglia lo ha fatto?», dice Francesco Ventola, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

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