La nostra Repubblica non è più fondata sul lavoro? Il nostro ordinamento non è più fondato sulla rimozione degli ostacoli al lavoro? E’ stato abrogato l’Articolo 19 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea che introduceva il principio di non discriminazione, recepito nella direttiva 78 del 2000, che, addirittura, lo estendeva nei luoghi di lavoro, anche, per motivi di convinzioni personali?

di Piero Mastroiorio —

In uno strano Paese, l’Italia, dove, sul problema vaccino, legato alla pandemia, da anni l’assioma “tutto è il contrario di tutto”, è notizia quotidiana, capita pure che i suoi abitanti perdano le libertà fondamentali per le strette generate da un lasciapassare governativo, che esterofili ed amanti di un certo stile chiamano gren passsuper green pass, un violento ricatto, mascherato pedestremente da ‘presidio medico’, pensato per obbligare, di fatto, la popolazione a vaccinarsi, previa firma per il sollevamento di responsabilità di governanti, case produttrici e medico vaccinatore, che dovrebbe fornire un consenso informato, nonostante si possa continuare ad infettare ed essere infettati.

In uno strano Paese, dove si susseguono allarmi, spesso infondati, dove nessuno è libero di affrontare pubblicamente temi come il Covid, i vaccini (?!), o le reazioni avverse successive alla somministrazione dei farmaci passati per vaccini, pena l’etichetta di “No Vax”, può accadere che a Catanzaro un Commissario della Polizia di Stato, durante un turno di servizio allo stadio, improvvisamente si accascia a terra, soccorso e trasportato all’Ospedale successivamente muore, oppure, che sul lungo mare di Locri, a seguito di un improvviso malore, muore un operatore della Polizia di Stato, senza che nessuna possa fare riferimento ad un possibile nesso col vaccino, pena la gogna dell’appellativo no vax, anche se Antonio de Lieto, Segretario Generale del LISIPO, Libero Sindacato di Polizia, sottolinea: “La perdita di un proprio caro provoca sempre un atroce dolore che non va mai via, ancor più quando la dipartita avviene improvvisamente “avvolta nella morsa della strana coincidenza”.».
Inutile dire che di questi molti girano e continueranno a girare senza controllo. Controlli a volte inutili, con un accanimento che sfiora il ridicolo, basti pensare che i ragazzini, a cui è richiesto il tampone per ottenere la carta verde, in assenza di vaccino, che non è obbligatorio, la mattina per salire a bordo dei mezzi pubblici per recarsi a scuola, sono gli stessi che la sera senza mascherina si accalcano davanti ai bar o pub, mettendo a rischio la loro e l’altrui incolumità. Quegli stessi locali che ospitano persone, in piedi al banco per un caffè o aperitivo, senza mascherina, con, a qualche metro di distanza, altre sedute, perché munite di lasciapassare governativo, tutte esposte al pericolo di infezione da Covid, perché nessuno di loro conosce, tranne, forse, i “tamponati”, lo stato di salute in relazione alla malattia pandemica.

Un paese dove, per la foga di raggiungere il più alto numero di vaccini, lo si pretende anche dai bambini, insieme a giovani ed anziani, si calpestano diritti e norme attraverso un obbligo vaccinale, per categorie di lavoratori, che presenta molte crepe di cui nessuno parla, come sostiene Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF, sindacato del personale della scuola, nell’annunciare la presentazione di un ricorso contro l’imposizione del vaccino anti Covid19, promosso dalla stessa sigla sindacale, che fa il paio con quello promosso dall’Associazione europea Radamante, presso il TAR Lazio, che chiede l’annullamento e la disapplicazione della normativa che impone l’obbligo vaccinale per tutte le categorie interessate, sottolineando che: «Siamo contrari alla vaccinazione obbligatoria, perché comporta una palese violazione della Direttiva europea n. 78 del 2000, che introduce il principio del rispetto di ogni norma che possa comportare qualsiasi discriminazione diretta o indiretta, anche per motivi di scelte personali, religiose o convinzioni proprie. Siamo convinti che bisogna rispettare anche l’Articolo 19 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, secondo cui occorre combattere le discriminazioni fondate pure sulle ‘convinzioni personali’. L’obbligo vaccinale per il personale sanitario è stato ‘stoppato’ in Belgio, dalla Corte della Louisiana, ma anche in altri Stati federali degli Usa.».

Speriamo che qualcuno si ravveda, la toppa sembra essere peggiore del buco, l’obbligo del lasciapassare governativo, green pass, che porta al ‘quasi’ obbligo vaccinale, negli ultimi quattro mesi non ha evitato infezioni, ricoveri e morti, men che meno, la messa in quarantena di classi scolastiche.
Speriamo che qualcuno si ravveda sulla comica, meglio, presa in giro della sospensione lavorativa: non solo il lavoratore viene sospeso, ma deve pure pagare la multa. La nostra Repubblica non è più fondata sul lavoro? Il nostro ordinamento non è più fondato sulla rimozione degli ostacoli al lavoro? E’ stato abrogato l’Articolo 19 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea che introduceva il principio di non discriminazione, recepito nella direttiva 78 del 2000, che, addirittura, lo estendeva nei luoghi di lavoro, anche, per motivi di convinzioni personali?

Speriamo che un Giudice prima o poi dia ragione a chi vuole esercitare i diritti fondamentali alla base dello Stato moderno, attesa la dimostrazione fornita dall’utilizzo del lasciapassare governativo: i lavoratori non vaccinati sani, attraverso il tampone, possono non esserlo più sui posti di lavoro, infettati dai vaccinati, che, non essendo controllati da tampone, restano, a loro insaputa, capaci di diffondere il virus, in quanto possono infettare o essere infettati.
Dimenticanza o grave errore? Poco importa, continuando a percorrere questa strada nella volontà di vaccinare quanta più gente possibile, anche ragazzini, su cui i teorici dell’utilità e non utilità fanno le giravolte spaziali, non ne verremo fuori mai. Speriamo che si ravvedano, soprattutto, sulla grave lesione delle libertà individuali, atteso che, il 30 novembre 2021, non qualche anno fa, la Corte distrettuale della Louisiana ha sospeso l’obbligo vaccinale per 2.400.000 operatori sanitari degli USA, ricordando che: «durante la pandemia bisogna stare più attenti a tutelare i diritti e le libertà individuali, alla base dello stato democratico.».

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