Dopo le previsioni sui possibili nuovi rincari a gennaio, in assenza di un intervento dello stato, rilasciate all’ANSA da Davide Tabarelli, presidente di ‘Nomisma Energia’, le Associazioni dei Consumatori appaiono molto preoccupate sugli effetti all’economia tanto da ritenere che «i 2 miliardi stanziati dal Governo o i 3 che sembrano profilarsi all’orizzonte, sono una barzelletta.».

di Redazione —

Stando alle previsioni fatte da Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, all’Agenzia di stampa ANSA, dal 1° gennaio 20221, in assenza di un intervento del governo, le bollette del gas aumenteranno del 50%, quelle dell’elettricità almeno del 17%, forse, del 25%. Come spiega Tabarelli nella dichiarazione pubblicata dall’ANSA, in cui si legge: «i due o tre miliardi che saranno stanziati in manovra per calmierare le bollette sono poca cosa. Le tariffe del gas sono decise ogni trimestre dall’ARERA, sulla base dei prezzi internazionali, che dopo essere rimasti tranquilli per dieci anni, alla metà del 2021 sono impazziti e oramai sono fuori controllo. Nel trimestre ottobre-dicembre 2021, la tariffa ARERA è 0,95 € al metro cubo, ma dato l’andamento dei mercati internazionali, senza un intervento dello stato per calmierare, nel trimestre gennaio-marzo 2022 si arriverà a 1,40 €.».

Lo stesso vale per la bolletta elettrica, come si legge ancora nella dichiarazione resa all’ANSA, in cui Tabarelli spiega: «A fissare la tariffa è il GME, gestore dei mercati energetici, sulla base dei prezzi internazionali. Al 1° ottobre abbiamo avuto un aumento incredibile, del 30%, quando di solito gli aumenti erano sull’1%. Oggi sui mercati spot l’elettricità si paga da 250 € al megawattora a quasi 300, in passato ci sembrava tanto quando costava 40-50 €. Senza un intervento dello stato, al 1° gennaio l’aumento della bolletta elettrica sarebbe dal 17 al 25%.».
Inutile nascondere che le stime sono preoccupanti, considerando il peso dei rincari di ottobre, come sottolineano le Associazioni dei Consumatori, prevedendo una maxi-stangata senza uno stanziamento governativo di almeno 10 miliardi di €.

«I 3 miliardi di € che il Governo stanzierà in Manovra per contrastare il caro-bollette sono del tutto insufficienti, per impedire la nuova maxi-stangata su luce e gas che si abbatterà sugli italiani nel 2022 l’esecutivo deve reperire almeno 10 miliardi di €», afferma il CODACONS, che attraverso le parole del suo presidente  Carlo Rienzi, spiega: «Nonostante il Governo abbia messo in campo 1,2 miliardi di € a giugno e oltre 3 miliardi di € a settembre per contenere l’incremento delle bollette energetiche, negli ultimi 6 mesi le tariffe del gas hanno subito un rincaro complessivo del +42,6%, mentre l’elettricità è aumentata del +31,9%. Questo dimostra che gli stanziamenti varati contro il caro-energia non bastano e il Governo deve reperire risorse per evitare la nuova maxi-stangata alle porte che, se non contrastata, porterà ad un impoverimento delle famiglie e ad una crisi per migliaia di imprese, con effetti negativi sui consumi e sull’economia nazionale.».
«Se queste previsioni fossero confermate, si tratterebbe di una stangata record, che, su base annua, per la famiglia tipo, sarebbe pari, nell’ipotesi di prezzi costanti, a 815 €: 136 per la luce, ipotizzando il rialzo minimo stimato del 17% e 679 € per il gas. Ecco perché i 2 miliardi stanziati dal Governo o i 3 che sembrano profilarsi all’orizzonte, sono una barzelletta», è il comento di Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’UNC, Unione Nazionale Consumatori, alle previsioni del Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia.

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