BELLOMO: «Trovo paradossale che in una società dove siamo tutti vittime di continue violazioni della nostra privacy, l’unica privacy assoluta e senza eccezioni debba essere quella sul luogo di lavoro. Dove invece, grazie alle moderne tecnologie e a un’intelligenza artificiale in grado di disinnescare l’errore umano, si salverebbero delle vite. ».
di Redazione —
«L’applicazione dell’intelligenza artificiale per garantire la sicurezza sul lavoro può e deve essere il futuro. Non c’è nessuna privacy che possa valere una sola vita umana. Il sindacato deve uscire dalle logiche del passato e accompagnare le imprese in questo ineluttabile processo. Una minima compressione della riservatezza del lavoratore, al solo fine della sua sicurezza, deve essere finalmente vista con favore dalle organizzazioni sindacali. Servono investimenti delle imprese, serve un approccio culturale che tenga conto della realtà e delle priorità: il diritto alla vita deve sempre venire prima di qualsiasi piccola limitazione del diritto alla privacy.
Anche recentemente la cronaca ci ha raccontato di incidenti mortali sul lavoro che, con l’intelligenza artificiale, in grado di segnalare secondo per secondo il pericolo, si sarebbero potuti evitare. Trovo paradossale che in una società dove siamo tutti vittime di continue violazioni della nostra privacy, l’unica privacy assoluta e senza eccezioni debba essere quella sul luogo di lavoro. Dove invece, grazie alle moderne tecnologie e a un’intelligenza artificiale in grado di disinnescare l’errore umano, si salverebbero delle vite. Ho presentato un progetto di legge sul tema e mi auguro che trovi in Parlamento un consenso trasversale.
Il Grande Fratello alberga da tempo, e, forse, neppure ce ne accorgiamo, nelle nostre case. Non vedo perché pagare un prezzo così alto, con tanti morti sul lavoro, quando se ne può pagare uno molto minore in termini di privacy. Qualcuno, che vede ancora l’imprenditore come un nemico della classe operaia, ce lo dovrebbe spiegare», ha detto Davide Bellomo, deputato della Lega e Segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, intervenendo al convegno “Taranto, ieri, oggi e domani – Viaggio nella città pioniera del Mezzogiorno – Laboratorio di resilienza e serbatoio di opportunità” tenutosi presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati.