CAPONE: «Occorre dunque agevolare tale evoluzione puntando su un programma di politiche attive orientato al medio e lungo periodo, che favorisca la formazione e la ricollocazione dei lavoratori intercettando la richiesta di personale qualificato, e anche dei giovani, da parte delle imprese.».
![](http://www.ilcampanile.it/wp-content/uploads/2021/03/lavoro2.jpg)
di Redazione —
«La pandemia ha avuto senza alcun dubbio un impatto traumatico e ripercussioni drammatiche sul piano sociale. Al tempo stesso la crisi sanitaria ha accelerato i processi di cambiamento in atto nel mondo del lavoro. Lo scenario economico che si presenterà, una volta cessata l’emergenza, sarà caratterizzato dalla nascita di nuove professioni e vedrà emergere alcune aree trainanti come la sanità, l’informatica, l’alimentare e tutti i settori interessati dalla transizione digitale ed energetica. Stiamo assistendo ad un mutamento epocale che avrà dirette conseguenze sotto il profilo occupazionale.
![](http://www.ilcampanile.it/wp-content/uploads/2021/02/paolo_capone.jpg)
Basti pensare alla cosiddetta ‘gig economy’, un modello basato sul lavoro a chiamata, contraddistinto dall’elemento della occasionalità e su prestazioni di lavoro autonome. Non è possibile affrontare tale fase con un approccio ideologico fondato su schemi tipici del secolo scorso. Occorre dunque agevolare tale evoluzione puntando su un programma di politiche attive orientato al medio e lungo periodo, che favorisca la formazione e la ricollocazione dei lavoratori intercettando la richiesta di personale qualificato, e anche dei giovani, da parte delle imprese.
È indispensabile dunque intervenire per favorire il turnover nella pubblica amministrazione ed eliminare le rigidità burocratiche che ostacolano l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, all’interno di un mercato sempre più fluido e dinamico», ha detto Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, Unione Generale del Lavoro, in merito alle misure necessarie per rispondere alle trasformazioni in corso nel mondo del lavoro.