LUIGI LEO: «L’Italia ha bisogno di una differente generazione di illuminati e di personalità nuove, speranzose, prospere ed incontaminate. L’Italia non è posto per lei. E nemmeno per i suoi compagni di ventura.».

di Redazione —

Riprendiamo dalla pagina Facebook dell’avvocato Luigi Leo, penalista del Foro di Foggia, una dura lettera aperta, indirizzata al premier Mario Draghi, che pubblichiamo integralmente, in cui si legge: «Egregio Dottor Mario Draghi,
anche la sua limitata ed inutile comparsa politica è giunta a termine.
Non ci vorrà molto prima che anche lei scompaia dalla scena pubblica come è già capitato a chi l’ha preceduta che, aiutato dalla tempesta politica favorevole del momento, è uscito meglio allo scoperto e ha rivelato la sua inappropriata identità.
Nulla è cambiato da quando lei si è insediato a Palazzo Ghigi, ha solo creato ulteriori presupposti per una maggiore discordia tra la popolazione che avrebbe bisogno invece di una sana pacificazione per ritornare in auge.

Lei ha pressoché vissuto e lavorato all’estero in questi ultimi anni ed ha chiaramente perso di vista la realtà nazionale e le esigenze della popolazione.
Il paese Italia, con tutti i difetti e la mediocrità dei suoi rappresentanti, è più complesso e ricco di quanto creda e la schiera dei presunti nuovi, preziosi e capaci collaboratori di cui si è circondato, se era insufficiente e superflua prima, lo è più evidentemente ora.
Certo qualcuno l’ha calata dall’alto con la scusa di gestire i futuri prestiti europei del ‘recovery fund’ fatti passare per sussidi utili alla economia assumendo, senza dimostrarlo, che lei sia il meglio sulla piazza, ma è chiaro che si tratti solo di giochi di palazzo poiché, a parte il chiacchiericcio favorevole dei suoi sostenitori, non dimostra affatto di essere all’altezza del caos creato ad arte per destabilizzare vecchi e tumorali equilibri.
Lei non sembra sapere nulla di sanità, nulla di giustizia, nulla di socialità, nulla di tecnologia, nulla di ambiente.
Nulla di nulla se non di finanza sebbene personalmente dubiti anche di questa asserzione che spesso e volentieri è sulle labbra dei più.
Pensava che tv e giornali dalla sua parte agevolassero il compito assegnatole e favorissero le sue azioni, in parte chiare in parte occulte, ma la popolazione, la più silente, la più pensante, la più onesta, la più capace, intuisce a cosa davvero miri la sua condotta di leader imposto e non accetterà mai i provvedimenti dittatoriali che insieme al suo governo, quello dei presunti migliori, cupi, inermi, incantati e supini, ha messo e si accinge a mettere in campo.
Non potrà rovesciare la democrazia.
Perda ogni speranza. Nessuno glielo permetterà.

La popolazione infastidita, i migliori cervelli, gli ottimi avvocati già all’opera e i sani magistrati pronti a valutare e deliberare i suoi azzardati provvedimenti, bloccheranno democraticamente la sua audace e temeraria ambizione con le armi del diritto che a lei piace tanto dribblare.
Il ricordo degli anni più bui della storia italiana, quelli precedenti, concomitanti e successivi alla Seconda Guerra mondiale, che a duro prezzo ridiedero al popolo la dignità persa in battaglie oscure e malvage, non sarà minimamente scalfito dalla sua improvvida azione di presidente del consiglio.
Le sue uscite pubbliche, ad occhi vigili, orecchi acuti e menti pensanti, rivelano chiaramente il suo profilo personale, in cui osservo una miscela di odio, disprezzo e squilibrio mascherati da apparente preparazione e fermezza.
Non me ne voglia se mi permetto di osservare che la forma dei suoi lobi oculari, a meno che non sia frutto di deformazione fisica, senza essere lombrosiano, mi spaventano e mi inquietano moltissimo considerato che anche gli occhi esprimono e parlano.
Quelli che l’accettano e la plaudono non destano preoccupazioni, poiché, sebbene dannosi e pericolosi, saranno spazzati via alle prossime elezioni o si sveglieranno dal torpore in cui si sono volontariamente immersi.
Sarebbe meglio se si dedicasse ad altro, penso alla sua famiglia, ai suoi figli, ai suoi nipoti, e godesse in pace le sue laute pensioni nelle meravigliose terre e case di proprietà.
L’Italia ha bisogno di una differente generazione di illuminati e di personalità nuove, speranzose, prospere ed incontaminate.
L’Italia non è posto per lei. E nemmeno per i suoi compagni di ventura.».

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