Intanto si aspettano le risposte che, anche, attraverso un’interrogazione, sono state poste al presidente Michele Emiliano, il quale «elude il confronto politico-istituzionale, ricorrendo a ‘cavalier serventi’ pronti ad adulare il potente di turno, per edulcorare l’opinione pubblica, dopo la tempesta scatenata, per quello che l’Ospedale Covid in Fiera è: un colossale monumento all’improvvisazione.».

di Redazione —

«Stiamo ancora aspettando le risposte alle domande che con un’interrogazione abbiamo posto al presidente Michele Emiliano ma, come sempre, si elude il confronto politico-istituzionale ricorrendo a ‘cavalier serventi’ pronti ad adulare il potente di turno per edulcorare l’opinione pubblica dopo la tempesta che Fratelli d’Italia ha scatenato per quello che l’Ospedale Covid in Fiera è: un colossale monumento all’improvvisazione.

Le nostre domande restano lì, come scolpite e non bastano i ‘documentari’ o la ‘chiamata alle armi’. Meritano una risposta. Non a noi di Fratelli d’Italia, ma ai pugliesi. Per questo oggi, più di ieri, le riproponiamo:

  • Il Governo e il Ministero fin da maggio 2020 hanno sollecitato e ordinato alle Regioni di implementare i posti letto di terapia intensiva per raggiungere lo standard di 14 posti letto ogni 100.000 abitanti e a convertire posti letto di area medica (non realizzarne dei nuovi) in posti letto di terapia sub-intensiva. Dopo tre mesi, inizio agosto, Emiliano presenta il Piano.  DOMANDA: come mai si è arrivati a dicembre 2020 con una gara di urgenza con base d’asta di circa 10.000.000 di € a cui riescono a partecipare solo due ditte?
  • Il Ministero sempre a maggio 2020 emanava linee guida per la realizzazione dei pl di terapia intensiva e indirizzava le Regioni a potenziare i posti letto prioritariamente nei DEA di secondo livello e, in subordine, negli ospedali di primo livello dotati di reparti diagnostici e chirurgici. Inoltre, sempre le linee guida ministeriali richiedevano che i posti letto fossero STRUTTURALI cioè non provvisori. DOMANDA: la ‘Fiera del Levante’ permette che i posti letto siano strutturali o sono legati ad un contratto di affitto di ben 111.000 € al mese? Per quanto tempo? La Fiera del Levante è forse un DEA o un ospedale di primo livello?
  • Un mese fa, durante il sopralluogo (foto sopra), abbiamo chiesto lumi sul raddoppio dei costi e ora leggiamo che il responsabile regionale della Protezione civile regionale sostiene che sono sorti imprevisti tali da richiedere spese non quantificabili in fase di progettazione. DOMANDA: come è stato possibile non quantificare in fase di progettazione le spese occorrenti per la staticità dei padiglioni o le spese per i servizi chirurgici e per la diagnostica considerato che le linee guida sono chiare in questo senso?
  • Emiliano afferma che quando tutto finirà quei posti letto e quelle attrezzature saranno allocati negli ospedali esistenti. DOMANDA: perché allora non ha reso strutturali fin da subito implementando i posti letto nei DEA e negli ospedali di primo livello fin da subito? Non ci sarebbero stati problemi di personale e avremmo potuto investire i 20.000.000 di € nel potenziamento della prevenzione, tamponi, contact tracing e nell’assistenza domiciliare, visto che il 97% dei positivi è in isolamento a casa e sarebbe necessaria una presa in carico tempestiva del paziente Covid-positivo per limitare la diffusione dei contagi, l’aggravamento dei sintomi, l’ospedalizzazione e la mortalità?
  • La previsione degli iniziali 160 posti letto di terapia intensiva portava a superare lo standard fissato dal Governo e dal Ministero in 580 posti letto di ben 129 posti letto. A seguito del nostro rilievo, il numero di posti letto di terapia intensiva si è ridotto a 14, massimo 28, mentre tutto il resto è stato destinato a pazienti Covid-positivi che saranno trasferiti da quei reparti del Policlinico di Bari sospesi a seguito di inquinamento da legionella. È bene ribadire ciò che avevamo già sostenuto: la bonifica da legionella non richiede tempi biblici ed è routinaria nelle strutture sanitarie. Il Tribunale del Riesame, infatti, in alcuni passaggi del suo provvedimento lo dice sulla base delle relazioni tecniche della difesa. DOMANDA: ma allora perché allestire in Fiera reparti Covid di terapia medica non intensiva se in poco tempo si potevano bonificare e recuperare all’uso i reparti inquinati da legionella?
  • Quando si progetta e si pianifica una funzione assistenziale si contemperando tre tipologie di risorse: strutturali, tecno-strumentali e umane ovvero il personale.  DOMANDA: com’è stato possibile spendere 20.000.000 di € e non essersi posto prima il problema del Personale?
  • A dicembre scorso, infine, è stata avviata la campagna vaccinale, che com’è noto realizza l’immunità di gregge, e quindi limiterà di molto la sintomatologia e il contagio. DOMANDA: un Presidente di Regione attento che non si è mosso da maggio 2020 arriva a dicembre a fare quel che avrebbe dovuto fare quando le previsioni della campagna vaccinale erano di altro tenore? Con l’avvio a regime della campagna vaccinale che si prevede agli inizi di aprile, siamo sicuri che questo investimento di 20.000.000 di € sia stato oculato e non improvvisato?
  • Oggi in Sanità, causa il numero chiuso, scontiamo l’assenza di personale medico ed infermieristico, non è pensabile sguarnire il Policlinico di Bari per trasferirlo in Fiera pur di far vedere che il nuovo ospedale Covid funziona. DOMANDA: un governatore attento non si pone il problema del personale prim’ancora della realizzazione di una struttura e quindi, non avrebbe fatto meglio a potenziare gli ospedali già attivi?

Noi di ‘Fratelli d’Italia’ siamo convinti, oggi più che mai, che siamo di fronte a un colossale monumento all’improvvisazione e all’inadeguatezza», dicono, in una dichiarazione congiunta, gli onorevoli Marcello Gemmato, capo dipartimento Sanità e coordinatore pugliese di FdI, Raffaele Fitto, co-presidente del gruppo europeo ECR-FdI, il capogruppo regionale di FdI, Ignazio Zullo, nonché i consiglieri regionali di FdI, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Francesco Ventola, a proposito dell’Ospedale Covid, senza i begni, sorto presso i padiglioni la Fiera del Levante di Bari, costato alla collettività circa 20.000.000 di €.

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