ZULLO: «Se abbiamo scorte così importanti, perché non distribuirle gratuitamente ai cittadini, nella convinzione che una mascherina può evitare un ricovero e tante mascherine possono abbassare i contagi ed evitare ricoveri.».

di Redazione —

«Le belle notizie per essere tali devono, anche, portare benefici, per questo ringrazio il dr. Antonio Lerario, dirigente regionale della Protezione Civile, per la puntuale risposta alla mia richiesta di maggiore chiarezza sulla fabbrica regionale, unica in Italia, di produzione di DIP, Dispositivi Individuali di Protezione: in sette mesi ha prodotto 5.000.000 di mascherine ‘made in Regione Puglia’, poi ci sono quelle ‘made in Cina’ che la Regione ha comprato.

Vi ricordate le immagini di Michele Emiliano sulla pista dell’aeroporto di Bari-Palese mentre attendeva i cargo?
Il 5 settembre scorso sono stati scaricate quasi 60 tonnellate di DPI e il 7 aprile altre 50 tonnellate. Senza contare che altre vengono fornite alla Regione dalla Protezione Civile nazionale.
Lerario ha spiegato che il materiale prodotto dalla fabbrica regionale viene distribuito a chi ne fa richiesta, ma visto che le pagano i pugliesi, sia quelle ‘made in Puglia’ sia quelle ‘made in Cina’, perché non fornirle ai pugliesi? Se abbiamo scorte così importanti, perché non distribuirle gratuitamente ai cittadini, nella convinzione che una mascherina può evitare un ricovero e tante mascherine possono abbassare i contagi ed evitare ricoveri», dice Ignazio Zullo, Capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, a margine dell’audizione del dirigente regionale della Protezione Civile, Antonio Lerario, in Prima Commissione, sulla produzione di DPI, Dispositivi Individuali di Protezione.

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