Nel Museo di Bisceglie (Ba), distribuite su tre piani, possono essere ammirate attrezzature rare legate ai mestieri scomparsi della civiltà contadina e della gente di mare, una casa d’altri tempi con arredamenti e oggettistica del 700-800, una raccolta di ex voto per grazie ricevute, santini, lucerne votive e una sezione dedicata a pittori biscegliesi noti a livello mondiale.

di Redazione —

In Puglia è possibile visitare un Museo di grande valore, gestito da Archeoclub d’Italia: il Museo Etnografico “Francesco Prelorenzo” di Bisegnie (Ba), con al suo interno l’esposizione di attrezzature rare legate ai mestieri scomparsi della civiltà contadina e della gente di mare, ma anche la casa d’altri tempi con arredamenti e oggettistica del ‘700 ed ‘800 o elementi legati alla religiosità popolare, con una raccolta di ex voto per grazie ricevute, santini, lucerne votive e una sezione dedicata a pittori biscegliesi noti a livello mondiale.

«Siamo molto attivi a Bisceglie, in Puglia abbiamo contribuito alla fondazione del Museo Diocesano di Bisceglie presso la sede del Palazzo Vescovile, al recupero di una possente raccolta di quadri di scuola napoletana come i pittori Cesare Fracanzano, Paolo De Matteis, Vito Callo e altri, nonché, al recupero di argenti di fattura napoletana di proprietà delle Confraternite.  Abbiamo contribuito al rientro di 40 casse di reperti preistorici musteriani che erano depositati al Museo Archeologico di Bari. La richiesta fu avanzata dal sottoscritto alla Divisione IV del Ministero Beni Culturali. Contemporaneamente, siamo riusciti ad ottenere l’Urna cineraria romana del I sec. d. C. utilizzata come acquasantiera nella Chiesa di Santa Margherita e oggi depositata nel Museo Archeologico di Bisceglie e, sempre Archeoclub, fece intitolare il Museo all’archeologo Francesco Majellaro. Nel 1987 viene fondato il Museo Etnografico “Francesco Prelorenzo”, per convenzione del Comune con l’Archeoclub. Il museo ha la sua sede all’interno della Torre Normanna presso il Castello Svevo, affidata dal Comune all’Archeoclub d’Italia Sede di Bisceglie dopo averne riconosciuto l’importanza dell’associazione nella valorizzazione dei Beni Culturali», dice Luigi Palmiotti, pluriaccademico, ha pubblicato n. 50 opere sull’archeologia di Bisceglie, archeologia medievale, casali, masserie e fenomeno della transumanza, in oltre trent’anni di volontariato al servizio dei Beni Culturali ed ha scoperto 180 insediamenti con il prof Francesco Prelorenzo, la cui raccolta del materiale archeologico è esposta nel Museo Archeologico di Bisceglie.
Nel Museo censito dall’ISTAT, noto anche all’estero, si può ammirare la sua raccolta etnografica distribuita su tre piani: al 1° piano si trovano attrezzature rare legate ai mestieri scomparsi della civiltà contadina e della gente di mare. Al 2° piano vi è la casa d’altri tempi con arredamenti e oggettistica del 700-800, mentre, il 3° piano è dedicato alla religiosità popolare, con una raccolta di ex voto per grazie ricevute, santini, lucerne votive e una sezione dedicata a pittori biscegliesi noti a livello mondiale come Leonardo De Mango, (Bisceglie, 19 febbraio 1843 – Istanbul, 27 gennaio 1930) attivo tra la seconda metà del XIX secolo e i primi anni del XX, che esercitò la sua professione di pittore in oriente, Siria, Egitto, Libia e, prevalentemente in Turchia.

Il Museo ha inoltre una piccola biblioteca contenente testi locali e pugliesi, come spiega, concludendo, l’accademico Luigi Palmiotti: «Negli anni ’90 abbiamo partecipato a numerose campagne di scavo presso la Grotta di Santa Croce, con l’equipe di Paolo Gambassini, Annmaria Ronchitelli e Paolo Boscato dell’Università di Siena. L’Archeoclub di Bisceglie svolge attività didattiche con scuole ed Università in particolare con la Facoltà di Architettura e di Storia delle Tradizioni Popolari dell’Università di Bari. Promuove dall’anno della sua fondazione, visite guidate per studiosi, visitatori e studenti, convegni non solo in Puglia, si sottolinea il decennio per la Rassegna “Autunno In Cappella”, nella Real Cappella del Tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli. Ha istituito un Premio internazionale nell’ambito di Cultura Arte e Spettacolo, in onore del concittadino, di fama europea Sergio Nigri, flautista dell’800, oltre a pubblicare numerosi testi sulla salvaguardia del Patrimonio artistico pugliese e italiano. Abbiamo collaborato, in sinergia con il Club per l’UNESCO di Bisceglie alla candidatura del megalite Dolmen “la chianca” a Testimone di una Cultura di Pace per il Decennio UNESCO della Cultura della Pace 2001–2010. Il Dolmen sarà riconosciuto in ottobre 2010. Nel 2019, 20-21 settembre, l’Archeoclub d’Italia di Bisceglie, in sinergia con il Club per l’UNESCO di Bisceglie, ha partecipato alle Giornate Europee del Patrimonio istituite dal Consiglio d’Europa, con l’obiettivo di valorizzare a livello europeo, i valori tradizionali cittadini e promuovere nuove iniziative di educazione e conservazione al patrimonio.».

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