Una ricerca comparativa dei dati delle 26 città italiane considerate nell’indagine, edizione 2023, con altre 59 città dell’Unione europea, al fine di evidenziare punti di forza e di debolezza dei contesti urbani del nostro Paese e di rilasciare informazioni utili a definire meglio le politiche urbane, tra cui la soddisfazione per scuole, servizi di formazione, pulizia della città, aiuto materiale da parte di amici, vicini e altre persone in caso di bisogno, nonché, percezione di corruzione e efficienza dell’Amministrazione pubblica locale.
di Piero Mastroiorio
L’indagine Quality of life in European cities, condotta dalla Commissione Europea con il contributo dell’ISTAT, l’Istituto di Statistica nazionale, è rivolta ad accrescere la conoscenza sulla qualità della vita percepita in ambito urbano in alcune città europee, si inserisce nel filone di studi sulla “life satisfaction” ed è rivolta a misurare diversi aspetti, tra i quali: la percezione della qualità della vita nella propria città, sia in termini generali che rispetto a specifiche dimensioni, come lavoro, servizi pubblici, sicurezza, ambiente, Amministrazione locale ecc., le opinioni sulla capacità inclusiva della città, il sostegno da parte delle reti sociali e la fiducia verso i propri concittadini, le opportunità offerte dalla città, come trovare un buon lavoro e un alloggio. L’indagine, nel comparare i dati 85 città, quelli delle 26 città italiane facenti parte dalla ricerca edizione 2023 a quelle di altre 59 città dell’Unione europea che fanno parte dell’universo di riferimento, al fine di evidenziare punti di forza e di debolezza dei contesti urbani del nostro Paese e di rilasciare informazioni utili a definire meglio le politiche urbane, ha evidenziato come nelle città italiane considerate, la quota di popolazione soddisfatta per la vita nella propria città, nel 2023, è generalmente alta, oltre l’80%,, il valore minimo si registra a Taranto, con il 47,8% e quello massimo a Trento, con il 95,4%. In sei città italiane si osservano percentuali molto alte della popolazione soddisfatta di vivere nella propria città, superiori al 90%: Trieste, Cagliari, Bergamo, Brescia, Bolzano e Trento, che, in particolare, si colloca anche al primo posto della graduatoria europea delle 85 città.
Quote piuttosto basse di popolazione italiana ritengono che la qualità della vita sia migliorata negli ultimi cinque anni, con eccezione per Messina e Bari, dove, in particolare, oltre la metà della popolazione ritiene che la qualità della vita negli ultimi cinque anni sia migliorata, uno dei migliori risultati a livello europeo.
Più della metà dei cittadini di alcune città italiane ritengono che la qualità della vita nella propria città sia peggiorata negli ultimi cinque anni, è il caso di Firenze, Sassari, Bolzano, Catania, Parma, Roma, Venezia e Reggio di Calabria. Le percentuali più alte, oltre l’85%, di persone soddisfatte dei servizi sanitari, medici e ospedali si osservano nell’Ue nelle città del Benelux e in Germania. In Italia le percentuali più elevate sono registrate nel Centro-nord, dove spiccano Bologna, Verona e Trieste, mentre, le percentuali più basse sono rilevate nelle città meridionali.
Gli abitanti delle città italiane sono in media meno soddisfatti dei trasporti pubblici rispetto a quelli delle altre città europee, con quote più alte di cittadini soddisfatti per i trasporti pubblici in quelle di Milano, Trieste e Bolzano, mentre, le percentuali più basse sono rilevate in alcune città dell’Italia meridionale, a Roma e a Perugia.
La soddisfazione per gli spazi verdi come parchi e giardini è espressa da ampie quote di cittadini dell’Europa occidentale e del Nord. Nel nostro Paese le quote più alte di abitanti soddisfatti per questo tipo di spazi sono rilevate a Trento, Bolzano e Cagliari, mentre, quelle più basse si registrano perlopiù nelle città del Sud.
Le percentuali di soddisfatti per le infrastrutture sportive sono particolarmente alte nelle città finlandesi, in alcune città francesi e in altre dell’Europa continentale, come il Lussemburgo. Tra le città italiane, quelle in cui vi è maggior soddisfazione per campi sportivi e palazzetti dello sport sono Trento, Bologna e Bolzano, con percentuali che superano il 70% di persone soddisfatte.
A sentirsi soddisfatti per le scuole e gli altri servizi di formazione sono ampie quote della popolazione urbana della Ue, inclusa quella italiana, con riferimento alle infrastrutture culturali come teatri, musei e biblioteche. Le città italiane con i maggiori livelli di soddisfazione sono Milano, Trento, Bergamo, Parma, Brescia, Trieste, Bolzano e Firenze.
In circa tre quarti delle città italiane, gruppo a cui appartengono tutte le città meridionali e le città più grandi, meno della metà degli abitanti si ritiene soddisfatta della pulizia della città.
Tra le prime 20 città dell’Ue in cui l’automobile è il mezzo di trasporto più usato troviamo quasi tutte città italiane del Centro e del Mezzogiorno, nonché, alcune città del Nord. I mezzi di trasporto pubblico urbano risultano essere quelli privilegiati da molte capitali europee, mentre, l’unica città italiana in una situazione simile è Milano. L’uso della bicicletta in Italia è ancora piuttosto limitato.
Le città italiane dove oltre la metà dei cittadini ritiene che sia facile trovare un buon lavoro sono Bolzano, Milano, Trento, Brescia, Parma, Bergamo, con quote molto simili a quelle di Vienna, Parigi, Dublino. Le percentuali più basse sono rilevate nelle città dell’Italia meridionale. In gran parte delle città dell’indagine, percentuali relativamente basse di persone ritengono facile trovare un buon alloggio a un prezzo ragionevole. Il problema è fortemente accentuato a Firenze, Milano e Bolzano, dove meno del 5% dei residenti ritiene la ricerca di un alloggio un’operazione semplice. In tutte le città osservate, oltre il 50% degli abitanti ritiene di poter contare sull’aiuto materiale da parte di amici, vicini e altre persone in caso di bisogno, con quote che pensano di poter ricevere aiuto non materiale sono coerenti con le precedenti, ma tendenzialmente più alte.
In tutte le città esaminate la maggior parte degli abitanti concorda nel ritenere la propria città un buon posto per vivere per le persone in generale, ma meno per la popolazione immigrata. Le percentuali più basse di chi ritiene la città un posto accogliente per gli immigrati si osservano in alcune città del Mezzogiorno, ma, anche, a Trieste e Genova, mentre, quella più alta si rileva a Bologna, con valori simili a quelli di Madrid ed Helsinki. Bologna è una delle città Ue dove si osserva la più alta percentuale di residenti, con l’85,3%, che ritiene la città un buon posto per vivere per le persone omosessuali, con quote simili a quelle dell’Olanda e Danimarca, mentre, le percentuali più basse sono rilevate invece in città del Sud Italia, in Grecia e in varie città dell’Europa dell’Est.
Una bassa efficienza percepita dell’Amministrazione pubblica locale è espressa in quasi tutte le città dell’Italia meridionale e in città come Roma, Firenze, Perugia, Genova, Milano, Torino, Venezia, con valori più alti rilevati nelle città del Nord Italia, che presentano valori simili a molte città tedesche, francesi, spagnole e dell’Europa dell’Est. La percezione che nella propria Amministrazione locale sia presente la corruzione è più accentuata nelle città baltiche, greche, portoghesi, nonché, in quelle dell’Europa dell’Est e in alcune città del nostro Paese come Roma, Palermo e Napoli.
Nelle città italiane si osservano le percentuali più basse di persone che si sentono sicure a camminare da sole di notte nella propria città, con quote che oscillano tra il minimo registrato a Catania, dove la pensano in tal modo il 16,9% dei cittadini ed il massimo di Copenaghen pari all’86,5%, mentre nella maggior parte delle città esaminate, le percentuali superano il 60% e tra le 26 città italiane, invece, supera questa soglia solo Verona, con il 63%. Percentuali relativamente basse di sicurezza percepita nel camminare da soli di notte, inferiori al 30%, sono state riscontrate a Bari, Parma, Venezia, Genova, Taranto, Milano e Catania. Oltre a Verona, le città italiane dove ci si sente relativamente più sicuri a camminare da soli la notte sono Palermo, Bologna, Trento, Trieste e Reggio di Calabria, con quote tra il 50 e il 60% dei residenti che dichiarano di sentirsi sicuri. Valori simili si osservano a Bruxelles, Berlino, Budapest, Bucarest e nella città slovacca di Košice. Tra tutte le capitali analizzate, Roma è quella con la percentuale più bassa di persone che si sentono sicure a camminare da sole la notte nella propria città, dove è completamente d’accordo solo la notte solo il 7,2% dei cittadini, mentre è abbastanza d’accordo il 29,6%. La percezione di sicurezza più simile a quella di Roma si rileva ad Atene. Si osserva una tendenza generalizzata a sentirsi maggiormente sicuri a camminare da soli la notte nel proprio quartiere che nella propria città. Nelle città italiane, lo scarto più ampio tra la percezione nei due contesti si rileva a Genova, dove il 55% delle persone si ritiene sicuro a camminare da solo di notte nel proprio quartiere mentre la percentuale a livello di città scende al 28,8%.