CAPECE: «Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 21.000 tentati suicidi ed impedito che quasi 170.000 atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze.».

di Redazione —

Lo scorso 6 giugno 2021, ha tentato di uccidersi nel carcere di Frosinone dove è ristretto, ma è stato salvato dal tempestivo intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio, come segnala il SAPPE, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che plaude al provvidenziale intervento degli Agenti di servizio, sottolineando, attraverso le parole del  Segretario nazionale SAPPE Lazio, Maurizio Somma ed i dirigenti della Segreteria Locale, Franco d’Ascenzi e Piero Pennaccia, come, ancora una volta, «è solamente grazie ai poliziotti penitenziari, gli eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se il numero delle tragedie in carcere è fortunatamente contenuto. È evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie. Il suicidio è spesso la causa più comune di morte nelle carceri. Gli istituti penitenziari hanno l’obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei detenuti e l’Italia è certamente all’avanguardia, per quanto concerne la normativa finalizzata a prevenire questi gravi eventi critici, ma il suicidio e il tentato suicidio di un detenuto rappresentano un forte agente ‘stressogeno’ per il personale di polizia e per gli altri detenuti.».

Sulle dinamiche dell’evento critico accaduto, Somma ed i responsabili della Segreteria frusinate del SAPPE spiegano come alle ore 13 del 6 giugno 2021, un detenuto, poco più che trentenne, di origini Domenicana, ha tentato di impiccarsi, utilizzando alcuni lacci per scarpe ricavandone una corda rudimentale e legandola alla grata della finestra, cercando di mettere in atto l’insano gesto, che, solo grazie all’esperienza e alla professionalità dell’addetto di sezione insospettito dal rumore, è stata evitata la tragedia: «Al collega andrebbe una ricompensa, come a tanti altri baschi azzurri che ogni giorno con grande senso umano e spirito di abnegazione si distinguono all’interno degli Istituti di pena dimenticati da tutti: Eroi silenziosi. È in queste circostanze che ci si chiede cosa ne pensa il Garante per i diritti delle persone private della libertà, sempre pronto a puntare il dito contro la Polizia Penitenziaria! Fortunatamente il tempestivo intervento dell’agente e degli altri colleghi di turno ha evitato il peggio. Un plauso e un doveroso ringraziamento va rivolto a tutti il gruppo di agenti di turno.».

«L’ennesimo tentato suicidio di una persona detenuta, sventato in tempo dalla professionalità ed attenzione dei poliziotti che va ricordato essere degli specialisti nel trattamento dei detenuti, dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari. Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 21.000 tentati suicidi ed impedito che quasi 170.000 atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze», conclude il Segretario generale del SAPPE, Donato Capece, esprime apprezzamento per la professionalità dimostrata dai poliziotti penitenziari del carcere di Frosinone e rivolgendosi al Ministro della Giustizia Marta Cartabia, chiede: «un cambio di passo sulle politiche penitenziarie. Speriamo abbia quel coraggio che non ha avuto Alfonso Bonafede per risolvere le priorità penitenziarie.».

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