Ora si punta al riconoscimento di Regione ufficialmente indenne dalla brucellosi, status che garantisce la sicurezza alimentare, valorizza il patrimonio zootecnico del territorio e le sue filiere produttive, agevola gli scambi di animali vivi, carne e prodotti a base di latte, a livello europeo ed extraeuropeo.

di Redazione —

Lo scorso 2 marzo 2021 la Commissione europea ha certificato con lo status di “ufficialmente indenne da brucellosi“, una malattia di origine batterica, molto diffusa a livello mondiale, che colpisce gli animali, ma, tramite gli alimenti soprattutto derivati dal latte, può trasmettersi all’uomo causando aborto, sterilità e sintomi influenzali, le province di Bari, BAT (Barletta-Andria-Trani) e Taranto per la brucellosi ovi-caprina, Bari, BAT e Lecce per la malattia bovina e bufalina, che si aggiungono a Brindisi già indenne dal 2016.
Ora si punta al riconoscimento di Regione ufficialmente indenne dalla brucellosi, status che garantisce la sicurezza alimentare, valorizza il patrimonio zootecnico del territorio e le sue filiere produttive, agevola gli scambi di animali vivi, carne e prodotti a base di latte, a livello europeo ed extraeuropeo.

Inutile sottolineare che la zootecnia rappresenta ancora un importante settore nell’economia della Puglia, il cui patrimonio bovino e bufalino raggiunge al 31 dicembre 2020: 4.070 allevamenti bovini e 71 allevamenti bufalini con un numero di capi rispettivamente di 178.365 e 11.942. La popolazione bovina è concentrata maggiormente nelle province di Bari e Taranto rispetto alle province di Foggia, Lecce e Brindisi. Per quanto riguarda il patrimonio zootecnico ovi-caprino risultano in Banca Dati Nazionale 4.173 allevamenti con 215.414 ovini e 59.848 caprini, concentrati prevalentemente nelle province di Foggia e Bari.

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