di Redazione —

«L’abrogazione dell’Art. 66 della legge regionale n. 32 del 2022, che affidava le dune ai privati, per noi geologi è un importante successo, visto che, sin da subito, abbiamo manifestato il nostro dissenso, insieme all’Università di Bari – facoltà di Geologia. Con la legge Regionale n.32 del 29 12. 2022, più precisamente, i ‘cordoni dunali’ non sarebbero stati più protetti», ha detto Giovanna Amedei, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia, non nascondendo la piena soddisfazione dei geologi, grazie ai quali, non da soli, è stata possibile l’abrogazione dell’Art. 66 LR n. 32, sottolineando: «Forse, si era tralasciato che quasi tutte le aree a depositi eolici, le “nostre” dune e i “nostri” cordoni dunali sono ricchi di macchia mediterranea, di associazioni floro-vegetazionali ed animali protetti. 
Forse, si era dimenticato, che, per realizzare una passerella di “facile rimozione”, che, poi, rischia di restare più del tempo di scadenza dell’autorizzazione, forse per sempre, si sarebbero potuti distruggere delicati equilibri ecosistemici.

Forse, si era dimenticato, che negli ultimi 20 anni circa, la presuntuosa e drammatica gestione della fascia costiera con interventi pesanti di pulitura delle spiagge e con presenze antropiche, oltre la capacità di  carico sopportabile dalle singole spiagge, ha determinato, insieme alle variazioni del livello del mare e del regime meteomarino locale dovute al cambiamento climatico, profondi arretramenti dei sistemi dunali e deficit sedimentario dei cordoni dunali che sono profondamente erosi, tanto che le radici della macchia mediterranea sono esposte. 
In mezzo ai tanti “forse”
l’abrogazione dell’art. 66 appare una scelta giusta e doverosa specie alle porte della prima “Giornata Regionale della Costa“.
Oggi, più che distruggere, abbiamo bisogno di conoscere prima, proteggere e rivalutare poi un patrimonio paesaggistico, geologico, geomorfologico ed ecologico essenziale e vitale quali le dune e i cordoni dunali, per questo l’attenzione dei noi geologi sarà Sempre molto alta.».

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