CAPONE: «Come UGL ci opponiamo al ritorno della legge Fornero e auspichiamo la convocazione di un tavolo con le parti sociali per discutere di una riforma delle pensioni che preveda meccanismi di flessibilità in uscita e che tuteli in particolar modo i lavori usuranti.».
di Redazione —
«Il ritorno della zona gialla nella maggior parte delle regioni italiane è un primo segnale positivo, fondamentale per ridare fiducia a lavoratori e piccole e a medie imprese. Come sindacato UGL da tempo chiedevamo al Governo di consentire la riapertura in sicurezza delle attività per sostenere le categorie più colpite a partire dal settore della ristorazione, del turismo e del commercio al dettaglio. La crisi occupazionale in atto, tuttavia, impone di intervenire con maggiore incisività.
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In tal senso auspico che la discussione sul ‘Recovery Plan’ aperta alla Camera si concentri sulle misure necessarie a garantire la crescita dei posti di lavoro nel medio e lungo periodo.
Il Paese ha bisogno di investimenti per la messa in sicurezza del territorio, della realizzazione di nuove infrastrutture e di incentivi alle assunzioni soprattutto nel Mezzogiorno. Come UGL ci opponiamo al ritorno della legge Fornero e auspichiamo la convocazione di un tavolo con le parti sociali per discutere di una riforma delle pensioni che preveda meccanismi di flessibilità in uscita e che tuteli in particolar modo i lavori usuranti», dice Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, Unione Generale Lavoro, in occasione della discussione sul Recovery Plan presso la Camera dei Deputati.