Il MIUR ha approvato il ‘piano estate 2021’, per cui la scuola potrà rimanere aperta questa estate, su base volontaria, con l’obiettivo di recuperare apprendimento e socialità perduta, attraverso laboratori e attività di musica, arte, sport e digitale da giugno a settembre.

di Redazione —

«La crisi che ha interessato il nostro Paese a seguito della pandemia da Covid-19 ha imposto ai dirigenti scolastici, ai docenti, a tutto il personale della scuola uno straordinario impegno per assicurare comunque, nelle difficili condizioni date, il percorso scolare. Ciò nonostante, questo secondo anno scolastico “in pandemia” ha fatto emergere con maggiore chiarezza diffuse privazioni sociali, culturali, economiche. Si sono esacerbate le differenze e l’impatto sugli studenti in termini di apprendimenti e fragilità. Gli effetti più dannosi della crisi economica, conseguenza della pandemia, si stanno riversando sulle fasce sociali più deboli, sulle famiglie a basso reddito, sugli studenti con bisogni educativi speciali, determinando nuove “povertà educative”», dice il Ministero dell’Istruzione in una circolare inviata alle scuole d’Italia, dove, tra l’altro, si precisa che l’apertura della scuola d’estate sarà su base volontaria, di studenti, famiglie e personale scolastico, coinvolgerà il terzo settore. Le attività previste per il piano estate e la scuola d’estate 2021 saranno quelle di rinforzo all’apprendimento (a giugno) poi lingue, musica, sport, digitale, arte e laboratori. E incontri per recuperare la socialità.

Il piano estate permetterà agli studenti di partecipare a laboratori, attività educative su musica, arte e sport, attività di educazione all’ambiente e alla cittadinanza. Saranno attività soprattutto all’aperto e con il coinvolgimento del terzo settore e delle associazioni. Ci sono a disposizione 510.000.000 di € dedicati a rafforzare apprendimenti e recuperare socialità nell’estate 2021, dopo due anni di scuola in pandemia e in DAD. Dei 510.000.000 di € 150.000.000 provengono dal decreto sostegni e verranno distribuiti sulla base di un decreto del Ministero per una media di circa 18.000 € a scuola. Altri 320.000.000 vengono dal PON per la scuola (risorse europee) e sono utilizzabili soprattutto nelle aree con più disuguaglianze economiche e sociali. Il 70% è destinato alle regioni del Sud. Altri 40.000.000 vengono dai finanziamenti per il contrasto alla povertà educativa.
Il Piano per l’estate, messo a punto dal Ministero dell’Istruzione, a cui le scuole potranno fare domanda fino al 21 maggio, che ha pure un portale dedicato, ha l’obiettivo, come dice lo stesso MIUR, di «utilizzare i mesi estivi per costruire un ponte verso il prossimo anno scolastico, attraverso un’offerta che rappresenta una risposta alle difficoltà emerse nel periodo della pandemia, ma che intende anche valorizzare le buone pratiche e le esperienze innovative nate proprio durante l’emergenza. Le attività saranno complementari e integrate con quelle organizzate dagli Enti locali. Le risorse saranno dedicate soprattutto alle aree più fragili del Paese, in particolare del Sud».
Tre le fasi della scuola d’estate: una prima, a giugno, mirata al potenziamento dell’apprendimento attraverso attività di laboratorio, scuola all’aperto e studio di gruppo, con collaborazione esterne o col terzo settore. Una seconda a luglio e agosto quando il piano si concentra sul recupero della socialità con attività e laboratori di educazione motoria, gioco didattico, canto, musica, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza, alla sostenibilità, potenziamento della lingua italiana, della scrittura, potenziamento delle competenze scientifiche e digitali, come, coding, media education, robotica. Le attività si potranno svolgere in spazi aperti delle scuole e del territorio, teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni. Infine, la terza fase, a settembre, sarà di accoglienza fino alla partenza del nuovo anno scolastico.  

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