Poste alcune domande agli assessori regionali di competenza, per sapere come la Regione, ha sollecitato i Comuni, competenti per le scuole dell’infanzia, elementari e medie, come si è attivata per la sanificazione delle aule, trasporto scolastico, mense e tutto ciò che è necessario per l’apertura in sicurezza.

di Redazione —

«La scorsa notte deve essere stata consigliera per l’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, che, audito in Commissione, insieme agli assessori Rosa Barone (Welfare) e Sebastiano Leo (Istruzione), aveva sostenuto che la Regione Puglia non aveva ancora preso nessuna decisione sulla riapertura delle Scuole dopo le feste pasquali. Nella mattina (1 aprile 2021) però, Lopalco ha sostenuto in un’intervista televisiva che la Regione Puglia si atterrà alle decisioni del Governo nazionale. Decisioni già prese: si ritorna in presenza fino alla prima media. Quindi stando alle parole dell’assessore da mercoledì prossimo, 7 aprile, moltissimi studenti pugliesi torneranno in aula.

A questo punto alcune domande sono d’obbligo: la Regione per sua competenza ha sollecitato i Comuni, competenti per le scuole dell’infanzia, elementari e medie, per la sanificazione delle aule e   per il trasporto scolastico, mense e tutto ciò che è necessario per l’apertura in sicurezza? Il corpo docente e non, che dovrebbe essere tutto vaccinato, è organizzato per riprendere le lezioni? Qui stiamo parlando di circa 1.500 scuole dell’infanzia, circa 800 scuole elementari e circa 400 scuole medie, Lopalco che come epidemiologo è tanto appassionato di numeri, insieme agli assessorati di competenza, si stanno attivando per un ritorno in sicurezza per i ragazzi, o, ancora una volta, le famiglie dovranno aspettare il giorno prima l’ordinanza di Michele Emiliano per organizzarsi?», ha chiesto Luigi Caroli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, all’assessore Pierluigi Lopalco in relazione al Decreto Legge n. 44, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, dello scorso 1 aprile 2021, contenente misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, dove all’Art. 2 sono previste le disposizioni per la scuola: proroga fino al 30 aprile 2021 dell’applicazione delle disposizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 marzo 2021 (salvo che le stesse contrastino con quanto disposto dal medesimo decreto-legge) e di alcune misure già previste dal decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30. In particolare, la proroga riguarda:

  • applicazione nelle zone gialle delle misure della zona arancione;
  • estensione delle misure previste per la zona rossa in caso di particolare incidenza di contagi (superiori a 250 casi ogni 100mila abitanti e nelle aree con circolazione delle varianti) sia con ordinanza del Ministro della salute che con provvedimento dei Presidenti delle Regioni;
  • possibilità, nella zona arancione, di uno spostamento giornaliero verso una sola abitazione privata abitata in ambito comunale;
  • possibilità entro il 30 aprile di apportare modifiche alle misure adottate attraverso specifiche deliberazioni del Consiglio dei Ministri.
  • Il provvedimento dispone, inoltre, dal 7 al 30 aprile 2021 , che
  • sia assicurato, sull’intero territorio nazionale, lo svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, nonché dell’attività didattica del primo ciclo di istruzione e del primo anno della scuola secondaria di primo grado;
  • la disposizione non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano e dei Sindaci.
  • la deroga – si precisa – è consentita solo in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica.

Sull’intero territorio nazionale, resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
ZONA ARANCIONE: scuole secondarie di secondo grado in presenza per almeno il 50% della popolazione studentesca e fino al 75%, il resto in didattica a distanza. Tutti gli altri in presenza, comprese le seconde e terze classi delle secondarie di primo grado.
ZONA ROSSA: le attività didattiche dalla seconda media si svolgono a distanza, garantendo comunque la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

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