ADICONSUM: «Chiediamo al Parlamento di correggere il decreto e di ripristinare subito il reato penale. I cittadini-consumatori non possono essere lasciati privi di questa tutela. Si rispetti il principio della Costituzione sul diritto alla salute.».

di Redazione —

Fra quattro giorni, il 26 marzo 2021, verrà DEPENALIZZATO il reato che punisce con la denuncia, l’arresto, la chiusura del negozio o dello stabilimento o la revoca della licenza, chiunque non rispetti le norme igieniche, per la conservazione dei prodotti alimentari o venda cibi avariati, scaduti, alterati, pericolosi per la salute umana.

«Tutto questo è inconcepibile. Mai avremmo immaginato, soprattutto alla luce delle drammatiche conseguenze dell’attuale pandemia, che si sarebbe arrivati a cancellare una norma che si è dimostrata in questi anni un efficace deterrente contro le frodi alimentari, garantendo la sicurezza e la salute delle persone, soprattutto in un Paese con un “Made In” conosciuto in tutto il mondo e con il maggior numero di prodotti con marchio di qualità DOC, DOP, IGP, ecc…», le parole di Andrea Di Palma, Segretario di ADICONSUM nazionale, a cui fanno eco quelle del Presidente nazionale di ADICONSUM, Carlo De Masi, che afferma:  «Il mancato rispetto delle norme igieniche e della vendita di cibi non rispondenti alle norme di salubrità non può essere affidato ad una sanzione al massimo di 3.000 €. Sappiamo bene che una semplice multa amministrativa, tra l’altro di valore modesto, a nostro avviso, farebbe perdere qualsiasi potere deterrente nella lotta alle frodi alimentari, per non parlare delle gravi conseguenze a cui verrebbero esposti i consumatori di ogni fascia di età. Ecco perché chiediamo al Parlamento di correggere subito il decreto legislativo 27/2021 ripristinando l’Articolo 5.».

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