DONA: «È un sopruso bello e buono, che televisori perfettamente funzionanti diventino obsoleti solo per una decisione politica, con una tempistica inaccettabile e irrazionale, visto che solo i televisori venduti solo dopo il 22 dicembre 2018, ossia appena 2 anni e mezzo fa, saranno sicuramente compatibili con il nuovo segnale… O si indennizzano le famiglie costrette a rottamare la tv rispetto al valore effettivo del televisore in loro possesso… O anche il passaggio che renderà visibili i canali soltanto in alta definizione va rinviato almeno al 1° gennaio 2024…».
di Redazione —
Lo spegnimento del sistema trasmissivo DVB-T a favore del DVB-T2 era previsto per il 30 giugno 2022, ma come scrive la rivista specializzata DDay.it, «questa scadenza slitterebbe, secondo i piani del Ministero, di un minimo di sei mesi, “a partire dal 1 gennaio 2023”: difficile pensare che sei mesi in più possano essere determinanti in un processo di rinnovo del parco TV che dovrebbe interessare qualche decina di milioni di schermi non DVB-T2». Mentre, il passaggio dalla codifica MPEG-2 a quella MPEG-4, che renderà visibili i canali soltanto in alta definizione, previsto per il 1° settembre 2021, viene rinviato al 15 ottobre.
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Per l’UNC, Unione Nazionale Consumatori, si tratta comunque di un rinvio insufficiente, tanto che l’Associazione contesta la stessa necessità di dover sostituire il parco tv e attraverso le parole del suo presidente, Massimiliano Dona, precisa: «È un sopruso bello e buono, che televisori perfettamente funzionanti diventino obsoleti solo per una decisione politica, con una tempistica inaccettabile e irrazionale, visto che solo i televisori venduti solo dopo il 22 dicembre 2018, ossia appena 2 anni e mezzo fa, saranno sicuramente compatibili con il nuovo segnale. Di fatto equivale a un esproprio. Quindi, o si indennizzano le famiglie costrette a rottamare la tv rispetto al valore effettivo del televisore in loro possesso e non certo con l’elemosina di 100 € attualmente prevista, o anche il passaggio che renderà visibili i canali soltanto in alta definizione va rinviato almeno al 1° gennaio 2024, così da consentire una durata di almeno 5 anni ai televisori esistenti.».