MAMMUCCINI: «Esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione del Disegno di legge n. 988 che introduce elementi particolarmente significativi a sostegno del biologico. Tra questi la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, di istituire distretti biologici che consentano di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali.».
ZANONI: «Le aziende biologiche rappresentano il futuro, in quanto più attente all’innovazione e ai cambiamenti. La rinuncia alla chimica di sintesi impone agli agricoltori bio di individuare soluzioni innovative, in molti casi basate sull’integrazione tra mezzi diversi: meccanici, ecologici, digitali, ovvero, sull’agro-ecologia.».

di Redazione —

Il Disegno di Legge n. 988 sull’agricoltura biologica è stato approvato al Senato e, dovrà essere sottoposto all’ultimo passaggio definitivo presso la Camera dei Deputati, non poteva essere diversamente atteso che 2020 il mercato del biologico ha raggiunto i 6.900.000.000 di €, di cui 4.300.000.000 sono relativi al mercato interno con un incremento del +142% dal 2010, si una superficie agricola utilizzata del 15,8%, contro una media europea del 7,8%.

«Il biologico è l’elemento di punta del sistema agroalimentare italiano. Negli ultimi 10 anni ha fatto registrare trend di crescita a doppia cifra: le superfici bio in Italia, circa 2 milioni di ettari, sono aumentate del 79%, mentre le aziende bio, che attualmente sono oltre 80.000, del 69%», come ricorda FEDERBIO, che attraverso il suo Presidente Maria Grazia Mammuccini, sottolinea: «Esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione del Disegno di legge n. 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”, che introduce elementi particolarmente significativi a sostegno del biologico. Tra questi la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, di istituire distretti biologici che consentano di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e di adottare un Piano nazionale per sostenere lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio. Una legge, che stavamo aspettando da oltre 15 anni. Si sblocca, finalmente, una norma attesissima da tutto il mondo del biologico e dai cittadini, la cui domanda di un cibo sano, prodotto nel rispetto dell’ambiente, è cresciuta sensibilmente negli ultimi anni. Adesso occorre che la Camera approvi in via definitiva il provvedimento in tempi rapidi.».
«Le aziende biologiche rappresentano il futuro, in quanto più attente all’innovazione e ai cambiamenti. La rinuncia alla chimica di sintesi impone agli agricoltori bio di individuare soluzioni innovative, in molti casi basate sull’integrazione tra mezzi diversi: meccanici, ecologici, digitali, ovvero, sull’agro-ecologia. Esprimiamo viva soddisfazione per l’approvazione definitiva del disegno di legge sul biologico. Con il 15,8% dei terreni coltivati biologicamente, l’Italia si classifica prima in Europa per esportazioni e seconda al mondo. I consumatori preferiscono i prodotti biologici perché ottenuti preservando la salute del suolo e dell’ambiente», è, invece, il pensiero di Roberto Zanoni, presidente di ASSOBIO.

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