di Redazione —

Gli emendamenti al regolamento AgCom sulla ‘par condicio’ per garantire maggiore spazio ai partiti di maggioranza, facendo passare i loro interventi come comunicazione istituzionale, oltre a dare la possibilità di far trasmettere a Rainews i comizi dei leader politici per le elezioni, sono in assoluto contrasto con il ruolo imparziale dell’informazione.
Così come ci sembra assurdo che qualcuno non condivida la posizione di Agcom che prevede, in tema di ‘par condicio’, un peso specifico diverso per ciascuna edizione in termini di ascolti.
Questa maggioranza di governo vorrebbe far passare il concetto che un’edizione in prima serata abbia lo stesso valore di una a tarda notte o all’alba.
Non si può usare l’informazione della RAI per la propaganda elettorale senza alcuna mediazione giornalistica ed è da rispedire al mittente anche l’ipotesi di introdurre una ‘par condicio’ di natura politica tra i giornalisti.
L’Usigrai dice no ad ogni condizionamento da parte della politica e rivendica l’indipendenza dell’informazione del servizio pubblico
”, scriveva l’Esecutivo Usigrai in un comunicato stampa dello scorso 7 aprile 2024 ed in quello del 10 aprile 2024 replicava:

Il servizio pubblico ridotto a megafono del Governo. Ministri e sottosegretari non avranno alcun vincolo di tempo nei programmi e potranno dire ciò che vorranno purché riferito all’attività istituzionale.
Con la norma approvata dalla maggioranza di governo in commissione di Vigilanza, nei programmi di approfondimento giornalistico della RAI, si ritorna all’Istituto Luce. Ai soli rappresentanti del governo sarà garantita una puntuale informazione sulle attività istituzionali governative.
Tutto questo alla vigilia del voto per le Europee.
Non solo viene aggirata la par condicio, ma anche il contraddittorio con l’opposizione.
Questo vale, anche, per la norma che consentirà a Rainews di trasmettere integralmente i comizi politici, preceduti da una sigla e senza mediazione giornalistica. Cosa che peraltro in questi mesi il direttore di Rainews (lo stesso che sul palco di Fratelli d’Italia parlava di “noi” e “loro”) ha regolarmente imposto alla redazione per i comizi della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (senza alcuna sigla)
.”.

error: Content is protected !!