Dopo gli ultimi dati settimanali del ministero dello Sviluppo Economico, che danno i prezzi dei carburanti, in modalità self service, aumentati a 1,625 €/l per la benzina e a 1,486 €/l per il gasolio, si chiede al Governo Draghi di intervenire «per sanzionare qualsiasi speculazioni legata alle partenze degli italiani, e studiare misure per sterilizzare l’eccessiva tassazione che vige sui carburanti in Italia.».

di Redazione —

«Dopo aver sfondato a metà giugno la soglia di 1,6 €, cosa che non succedeva da due anni, dal 10 giugno 2019, la benzina non arresta la sua corsa e arriva a 1,625 € al litro. Anche il gasolio raggiunge il valore massimo dal 20 gennaio 2020, quando si attestò a 1.489 € al litro, un anno e 5 mesi fa. In poco meno di 6 mesi, un pieno da 50 litri è aumentato di 9,16 € per la benzina e di 8,34 € per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, dell’12,7% e del 12,6%. Incremento che, su base annua, si traduce in una stangata ad autovettura pari a 220 € l’anno per la benzina e 200 € per il gasolio», denuncia Massimiliano Dona, presidente dell’UNC, Unione Nazionale Consumatori, a proposito dell’ultimo aumentano dei carburanti che, secondo i dati settimanali del ministero dello Sviluppo Economico, si attestano, in modalità self service, a 1,625 € al litro per la benzina e a 1,486 € per il gasolio.
«Oggi un litro di benzina costa il 16% in più rispetto allo stesso periodo del 2020, mentre per il gasolio si spende il +15,5%. Questo significa che per un pieno di benzina un automobilista spende, oggi, 11,2 € in più rispetto allo scorso anno, +10 € per un pieno di gasolio.
Aumenti che determinano una vera e propria stangata per le tasche dei consumatori: solo per i maggiori costi di rifornimento, una famiglia deve mettere in conto un aggravio di spesa da +270 € annui a causa dei rincari senza sosta di benzina e gasolio
», sottolinea Carlo Rienzi, Presidente del Codacons.  
«Con le riaperture del Paese e il ritorno agli spostamenti tra regioni i listini di benzina e gasolio hanno registrato una impennata presso i distributori che potrebbe rappresentare una vera e propria speculazione a danno degli utenti.
Dopo un anno di limiti a viaggi e partenze i prezzi alla pompa registrano un forte incremento in concomitanza con la ripresa degli spostamenti degli italiani. Una situazione che renderà particolarmente “salate” le vacanze estive degli italiani, perché la corsa dei carburanti determinerà maggiori spese sia per i rifornimenti di carburante, sia per tutta una serie di beni e servizi i cui prezzi risentono in modo diretto dell’andamento di benzina e gasolio
», conclude Furio Truzzi, Presidente di Assoutenti, chiedendo al Governo Draghi di intervenire «per sanzionare qualsiasi speculazioni legata alle partenze degli italiani e studiare misure per sterilizzare l’eccessiva tassazione che vige sui carburanti in Italia.».

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