Rialzi da primato per i carburanti che non trovano fine, dall’inizio dell’anno, stima l’UNC, Unione Nazionale Consumatori, un pieno di benzina è aumentato di oltre 13 € e quello gasolio di oltre 12 €, per il CODACONS le ricadute sfiorano i 400 € l’anno a famiglia, mentre ASSOUTENTI ha deciso di presentare una segnalazione all’Antitrust, per indagare sulle eventuali speculazioni che possono aver contribuito al rialzo dei prezzi del metano, che ha raggiunto i 2 € al kg alla pompa.

di Redazione —

Non trova sosta l’aumento dei carburanti, facendo segnare continui record sui rialzi, stando ai dati settimanali del ministero della Transizione Ecologica, anche questa settimana salgono ancora i prezzi, che si attestano, in modalità self service, a 1,713 €/l per la benzina, a 1,567 €/l per il gasolio e a 0,783 €/l per il GPL, mentre, il l’aumento del metano arriva a toccare punte di oltre 1,8 € al kg, con molte diversità di prezzo nei punti vendita, tanto che in autostrada si sfiorano i 2 € al kg ed in alcuni distributori vengono segnalati prezzi ancora più alti.

Le associazioni dei consumatori continuano a denunciare quanto i rialzi record sui carburanti pesino sui bilanci delle famiglie, infatti, l’UNC, Unione Nazionale Consumatori, ha stimato che dall’inizio dell’anno un pieno di benzina è aumentato di oltre 13 € e quello di gasolio di oltre 12 €, mentre, il CODACONS parla di ricadute annuali che sfiorano le 400 € a famiglia.
Per quanto si legge nell’elaborazione diffusa oggi da ‘Quotidiano Energia’, ci sono ancora aumenti sui prezzi raccomandati di benzina e diesel: ENI li alza di 1 centesimo, IP sale invece di 2 centesimi, ritoccato di +3 centesimi i prezzi raccomandati del GPL.
In media, il prezzo nazionale della benzina in modalità self è di 1,718 €/l con i diversi marchi compresi tra 1,711 e 1,728 €/l, mentre il prezzo medio praticato del diesel, sempre in modalità self, resta a 1,576 €/l con le compagnie attestate tra 1,570 e 1,588 €/l. Per la modalità servito, il prezzo medio della benzina cresce a 1,853 €/l con punte fino a 1,927 €/l, mentre la media del diesel va a 1,720 €/l a punte di 1,791 €/l. I prezzi relativi al GPL, dice ancora ‘Quotidiano Energia’, vanno da 0,797 a 0,809 €/l, mentre, l’aumento del prezzo del metano auto lo fa posizionare tra 1,465 e 1,809 al Kg.

«Sono rialzi settimanali da primato, che fanno parlare di “autunno caldo sul fronte dei prezzi dei carburanti. Il Governo deve intervenire immediatamente riducendo le accise. La benzina, arrivando a 1,713 €/l, segna un incremento settimanale pari a 1,31 € per un pieno da 50 litri, un nuovo record dal 13 ottobre 2014, ossia esattamente 7 anni fa, quando svettò a 1,718 €/l. Il gasolio, toccando i 1,567 €/l, eguaglia il valore massimo del 22 ottobre 2018, 3 anni fa, mentre per il GPL, ora a 0,783 €/l, bisogna tornare addirittura al 10 marzo 2014 per trovare un valore più alto, 0,789 €/l. In un anno il GPL è aumentato del 32,3%. Dall’inizio dell’anno, dalla rilevazione del 4 gennaio, ossia in poco più di 9 mesi, un pieno da 50 litri è aumentato di 13,58 € per la benzina e di 12,40 € per il gasolio, con un rialzo, per entrambi, del 18,8%. Su base annua è pari a un rincaro ad autovettura pari a 326 € all’anno per la benzina e 298 € per il gasolio. In un anno, quindi da ottobre 2020, un pieno da 50 litri costa 16,22 € in più per la benzina e 15,31 € in più per il gasolio, con un’impennata, rispettivamente, del 23,4% e del 24,3%. Un balzo che equivale, su base annua, a una stangata pari a 389 € all’anno per la benzina e a 367 € per il gasolio», dice Massimiliano Dona, presidente dell’UNC, Unione Nazionale Consumatori.

«I rialzi da primato significano una stangata da 390 € l’anno a famiglia solo per il maggior costo del rifornimento, Senza contare le ripercussioni sui prezzi al dettaglio», prosegue a sua volta il CODACONS, che, attraverso le parole del suo Presidente, Carlo Rienzi, sottolinea: «Oggi benzina e gasolio costano rispettivamente il 23,4% e il 24,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Un rincaro che si ripercuote non solo sui costi di rifornimento ai distributori, ma sui listini al dettaglio di una moltitudine di prodotti che risentono del rialzo dei carburanti. Basti pensare che in Italia l’85% della merce trasportata viaggia su gomma e i costi di trasporto incidono sui prezzi finali praticati ai consumatori. Per tale motivo rivolgiamo oggi un appello al Premier Draghi, affinché, dopo le bollette di luce e gas, intervenga anche su benzina e gasolio, tagliando le accise anacronistiche che ancora oggi gravano sui carburanti e riducendo l’IVA.».
In tutta questa situazione la particolarità più grande è quella del metano, che fa segnare rincari da record in tempi velocissimi, tanto da far leggere sulle pagine social di chi possiede un’auto alimentata a metano moltissime segnalazioni, che vanno dalla richiesta di intervento della Guardia di Finanza, per l’eccessivo aumento, a code mattiniere in attesa dell’apertura dell’unico distributore che non ha aumentato a dismisura i prezzi del metano, attese le segnalazioni di prezzi “onesti” e altre di prezzi trovati anche a 2,30 € al kg.
Pochi giorni fa ASSOUTENTI ha deciso di presentare una segnalazione all’Antitrust, per indagare sulle eventuali speculazioni che possono aver contribuito al rialzo dei prezzi del metano, raggiungendo il record di 2€ al kg alla pompa.

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