di Redazione —

«L’aumento dal 30 al 60% a carico dei pazienti, oltre che essere un salasso per i bilanci delle famiglie, potrebbe compromettere il livello di assistenza delle ‘Case per la Vita’ in Puglia? Secondo noi sì, anche, per le segnalazioni che stiamo ricevendo. Per questo come Fratelli d’Italia, abbiamo richiesto un’audizione in Commissione Sanità dell’assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, del direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, della presidente dell’associazione Piramide, Elisa Ferocino.

L’aumento, se confermato, rischia di compromettere gravemente la continuità delle cure per centinaia di pazienti psichiatrici, in particolare per quelli provenienti da contesti socio-economici fragili. Il rischio concreto è l’interruzione dei percorsi terapeutici e il conseguente abbandono assistenziale, in aperta violazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

Abbiamo chiesto pertanto che venga mantenuta la quota di compartecipazione al 30%, come negli anni passati, o che venga adottata una soluzione alternativa ispirata al modello delle ‘Comunità Alloggio Psichiatriche’, le cui rette sono integralmente coperte dal sistema sanitario, nonostante il setting assistenziale offerto sia meno intensivo. Con questa richiesta intendiamo fornire dati, testimonianze e proposte concrete per individuare una via d’uscita sostenibile e giusta, che non ricada sulle famiglie già duramente provate», dichiarano Renato Perrini, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Puglia ed i consiglieri, Dino Basile, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Paolo Pagliaro, Tommaso Scatigna e Tonia Spina, che hanno chiesto un’audizione in Commissione Sanità.

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