Il Progetto del recupero della Ferrovia Decauville non è realizzabile per assenza del titolo rispetto alla ‘Caserma Murgia’ e per via del previsto allargamento, da parte dell’UNESCO del sito delle ‘faggete vetuste’, nonché, per le criticità del tracciato che presentava pendenze notevoli e spazi troppo stretti per consentire il passaggio della ferrovia.

di Piero Mastroiorio —

A partire dalla fine del 1800 nelle foreste garganiche c’era un suono ormai perso da tempo, quello prodotto dai treni a scartamento ridotto, 60 cm. tra le rotaie, della Ferrovia Decauville, nata per facilitare il trasporto dei tronchi dalle aree più interne del Gargano orientale sino ai luoghi di stoccaggio e alle segherie, prima tra tutte quelle del Mandrione.

Il primo tratto della linea, il cui binario è formato da elementi prefabbricati che possono essere montati e smontati velocemente, usate quasi esclusivamente per il trasporto di merci quali minerali, legno, torba, argilla e sabbie, tradizionalmente caratterizzata da binari leggeri posati con poca cura e da treni formati da vagoni a due assi con cassa con sezione a V basculante sui due lati per lo scarico del materiale, risale al 1898 e fu realizzato da alcuni privati nei pressi di Foresta Umbra, per poi estendersi, progressivamente sia in termini di lunghezza che di mezzi a disposizione, tanto che nel 1945, all’analisi delle dotazioni relative al distretto di Umbra risultavano 23 Km di linea, 7 locomotori, 54 carrelli, che attraversava il complesso boschivo Quarto, Spigno e bosco di Manfredonia, nonché la faggeta di Rozzo Alto. L’alto costo per la manutenzione e l’ammodernamento tecnologico decretarono il progressivo disuso della linea, cosi che dagli inizi degli anni ’60, la ferrovia non venne più utilizzata.
Qualche anno, l’Ente Parco del Gargano voleva ridare vita a quella storica ferrovia con un Progetto al quale per varie vicissitudini non si è potuto dare il via, per cui intende rispondere nel merito e chiarire i termini della questione sottolineando che «nel 2019 la Regione Puglia, Dipartimento Turismo Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio partecipò, in qualità di partner, ad una proposta progettuale “TheRout_Net-Thematic routes and net-works”, nell’ambito del programma Interreg V-A Grecia Italia 2014/2020.

L’Ente Parco, allora presieduto da Claudio Costanzucci e diretto da Carmela Strizzi, deliberò la propria partecipazione al progetto, candidando l’azione di ripristino del tratto dell’antica ferrovia ‘Decauville’ che da Vieste portava alla ‘Foresta Umbra’ e la ristrutturazione dell’ immobile ‘Caserma Murgia’ da destinare a ostello per l’ospitalità diffusa, dopo la sottoscrizione della convenzione, a finanziamento concesso, è emersa una prima criticità connessa alla mancata disponibilità dell’immobile ‘Caserma Murgia’,  di proprietà del Demanio Regionale. L’Ente Parco, si è attivato presso il competente Servizio Demanio della Regione Puglia per la richiesta di concessione dell’immobile, vedendosi opporre, dal medesimo Servizio regionale, formale atto di diniego avverso la richiesta presentata con nota del 2/2/2021.

La seconda criticità è emersa a seguito dell’allargamento del sito delle “faggete vetuste” da parte dell’UNESCO. Purtroppo il rispetto della buffer zone del sito UNESCO impedisce l’esecuzione dell’intervento finanziato relativo alla ferrovia ‘Decauville’. Inoltre, durante i vari sopralluoghi effettuati congiuntamente con Regione Puglia, Ente Parco e Carabinieri Forestali è emerso che l’ipotesi di tracciato presentava delle criticità dal punto di vista tecnico sia per le pendenze notevoli che per gli spazi troppo stretti per consentire il passaggio della ferrovia.
L’Ente Parco alla luce delle criticità sopra rilevate chiedeva alla Regione Puglia, con nota del 14 settembre 2021, la concessione di una proroga di 18 mesi rispetto al termine fissato nel disciplinare sottoscritto. A tale richiesta la Regione opponeva il diniego.
Alla luce di queste considerazioni si evince che nessuna responsabilità può essere imputabile all’Ente Parco in merito alla mancata attuazione delle azioni relative a detto finanziamento.».

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