FISI: «Le motivazioni dello sciopero, al quale possono partecipare tutti i lavoratori, sia pubblici che privati, restano, pertanto, la difesa dell’ordine costituzionale, la violazione del regolamento U.E. n 953/2021 che vieta la discriminazione tra lavoratori vaccinati e non vaccinati, la difesa della libertà di espressione e di pensiero, la difesa del diritto al lavoro e ad un’equa retribuzione. Lo sciopero vuole portare l’attenzione soprattutto sui gravi eventi lesivi della sicurezza dei lavoratori, il mancato tracciamento dei vaccinati sui luoghi di lavoro, che mette a rischio la salute dei vaccinati e dei non vaccinati e gli scandalosi costi dei tamponi ribaltati ‘contra legem’ ai non vaccinati.».

di Redazione —

Dopo lo sciopero generale contro il lasciapassare lavorativo, che gli esterofili chiamano Green Pass, che si è protratto dal 15 al 20 ottobre, indetto dalla FISI, Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, cioè la sigla sindacale che racchiude Sanità, Scuola, Formazione e Enti locali, oltre che Commercio e Servizi, la stessa organizzazione annuncia la proroga dello stesso sciopero generale  ad oltranza dal 21 al 31 ottobre 2021 con la stessa finalità: la revoca dell’obbligo di presentazione del certificato verde che attesta l’avvenuta vaccinazione o l’essersi sottoposti a tampone.
In pratica, la nuova agitazione è già partita nella giornata di ieri, 21 ottobre, con le intenzioni sindacali di andare avanti fino alla conclusione del mese, come afferma segretario nazionale FISI, Rolando Scotillo: «La battaglia della FISI per la difesa del diritto al lavoro e della libera scelta proseguirà fino a quando il Governo non deciderà di convocarci per ascoltare le nostre istanze. Inoltre, invitiamo tutti gli altri sindacati legati al patto di tutela dei lavoratori ad affiancarci in questa battaglia, che è la battaglia di tutti i lavoratori, pubblici e privati, senza “se” e senza “ma”!».

«A fronte di tutte le azioni di denigrazione e delegittimazione nei confronti dello sciopero della FISI, messe in atto dalle pubbliche amministrazioni, dalle aziende private, dai dirigenti scolastici e dai sindacati confederali, si ribadisce a tutti i lavoratori che:
lo sciopero è da ritenersi legittimo. In merito alla nota della Commissione di Garanzia sugli scioperi del 10 ottobre, la FISI ha confermato che, trattandosi di uno sciopero economico-politico, essenzialmente diretto ad ottenere un intervento su materie di immediato interesse dei lavoratori, si è potuto prescindere dai vincoli di preavviso e durata previsti dalla della legge 146/90;
possono partecipare tutti i lavoratori, sia pubblici che privati;
è possibile scegliere liberamente in quali giorni aderire.

Le motivazioni dello sciopero restano, pertanto, la difesa dell’ordine costituzionale, la violazione del regolamento U.E. n 953/2021 che vieta la discriminazione tra lavoratori vaccinati e non vaccinati, la difesa della libertà di espressione e di pensiero, la difesa del diritto al lavoro e ad un’equa retribuzione», scrive la FISI in un suo comunicato stampa sottolineando che: «Lo sciopero vuole portare l’attenzione soprattutto sui gravi eventi lesivi della sicurezza dei lavoratori, il mancato tracciamento dei vaccinati sui luoghi di lavoro, che mette a rischio la salute dei vaccinati e dei non vaccinati e gli scandalosi costi dei tamponi ribaltati ‘contra legem’ ai non vaccinati.».

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