di Redazione —

La risposta alla domanda se la cucina può essere un rito ed un antistress arriva da “Food Trends Report 2022 Bimby-Mintel”, un’indagine sul ruolo del cibo nel quotidiano dei consumatori europei, che rivela come i consumatori ricorrano alla cucina come antistress, cercano attività che rispondano ai bisogni emotivi e privilegiano nei piatti l’aspetto ludico e il relax, in molti si rilassino impastando il pane. Nel momento in cui possono riunirsi intorno al tavolo, sette italiani su dieci pensano che valga la pena impiegare più tempo in cucina per stupire e far felici familiari e amici, tutto ruota tutto intorno al cibo e alle sue tendenze. Sul tavolo c’è la preparazione dei pasti, la condivisione con familiari e amici, il ruolo del cibo in funzione antistress e come rito, ma anche la ricerca di ottenere il massimo nutrimento col minimo sforzo e quella di coniugare la propria salute con la salute del pianeta.
Il report è di Bimby, il robot da cucina multifunzione, quindi è abbastanza naturale che esalti il valore della preparazione dei pasti in casa, però è anche vero che molto del vissuto quotidiano dei consumatori, dallo scoppio della pandemia in avanti, è ruotato intorno al cibo, soprattutto nel periodo del confinamento, dove, l’insicurezza generale suggerisce di adoperarsi in attività manuali antistress, come può essere fare dolci e pizza. Nonché, la presenza di una volontà diffusa ad adottare comportamenti sostenibili e a coniugare la ricerca della salute personale con quella del pianeta, anche considerando l’impatto ambientale del cibo e delle scelte di consumo.

Secondo ‘Bimby’, quali sono tendenze del cibo per il 2022?

Fra le diverse tendenze indicate c’è proprio quella del cucinare come azione anti stress, infatti, nell’indagine si sottolinea: «La metà dei consumatori europei è preoccupata per la propria salute, ed è proprio il desiderio di salvaguardarla che condiziona le loro scelte, cercando di stabilire nuove routine che includono anche il cucinare senza stress.
In risposta alla pandemia e alle numerose sfide mentali ed emotive degli ultimi 18 mesi, i consumatori hanno scelto il cucinare, in generale un’attività manuale,  come strumento per gestire i propri livelli di stress. I consumatori in Spagna (45%) e Finlandia (43%) sostengono questo metodo in particolare e 1 consumatore su 4 nel resto d’Europa usa anche la cucina come antistress
.».
Altra tendenza che emerge per il 2022 è la scoperta della ritualità in cucina, intesa, in Europa, soprattutto, come valorizzazione del divertimento e dello svago legato alla cucina. L’Europa punta, come dice il report, sull’aspetto ludico ed emotivo collegato al cibo «I consumatori europei hanno indicato la cucina e il fare il pane in casa come momenti di svago e allentamento delle tensioni. In media tutti gli europei intervistati ritengono questo metodo efficace: in vetta alla classifica troviamo Polonia (53%) e Finlandia (55%), a seguire Germania (51%) Italia e Irlanda (50%); il resto dei paesi europei con una media di 1 consumatore su 3.».

Preparare cibo migliora l’umore?

Migliora l’umore anche il comfort food, piatti o alimenti che danno un senso di piacere e benessere emotivo, o cibi dolci. Certo, qui c’è da considerare l’altro lato della medaglia, quello collegato alla salubrità di certe scelte legate al comfort food, o al suo eccesso.

Quali piatti mettere sul tavolo?

Chi ritorna a una vita quotidiana fuori casa cerca, invece, modi veloci e intelligenti di mangiare, come sottolinea il report: «Ottenere il massimo nutrimento col minimo sforzo e farlo, se possibile, unendo la ricerca di salute attraverso il cibo con la salute del pianeta.». Dunque, i consumatori cercano di prendere in considerazione anche l’impatto ambientale delle proprie scelte.

Tornando intorno al tavolo con familiari e amici, il cibo può essere un modo per riunirsi e per dimostrare la gioia di stare insieme?

Alla domanda si potrebbe rispondere con la risposta data dal report ad un’altra domanda: vale la pena di dedicare più tempo per preparare piatti che stupiscano i vostri ospiti, a cui il 76% dei polacchi e il 72% degli italiani intervistati hanno detto sì, seguiti da Spagna, Francia e Germania, con un rapporto di un consumatore su due. I consumatori scelgono anche di cimentarsi nella preparazione di cibi etnici e di sperimentare nuovi sapori e ricette nuove. Il tutto però senza rinunciare alle tradizioni, almeno in Italia, e alla riscoperta di piatti tradizionali.

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