Secondo indagini di Altroconsumo, una parte degli intervistati ha dichiarato di aver rinunciato del tutto alle visite (5%) e agli esami (4%), a causa delle lunghe liste d’attesa, mentre tanti scelgono, invece, di rivolgersi a strutture private anche se comporta meno attesa, ma più spesa.

di Redazione —

Un’indagine di Altroconsumo sulla Sanità pubblica mette in luce un quadro preoccupante: negli ultimi 12 mesi, l’81% di coloro che hanno cercato di prenotare visite specialistiche o esami diagnostici tramite il SSN, Servizio Sanitario Nazionale, ha riscontrato difficoltà legate alla lunghezza delle liste d’attesa. Infatti, per motivi legati alle tempistiche, il 70% di chi ha avuto problemi per visite mediche e il 60% di chi ne ha avuti per esami diagnostici ha scelto di rivolgersi a una struttura privata. Inoltre una parte degli intervistati ha deciso di rinunciare del tutto al servizio, il 5% per le visite ed il 4% per gli esami. Mentre il 27%, in media tra visite ed esami, ha aspettato fino alla data disponibile con il servizio pubblico, nello specifico, ha aspettato il 32% di chi doveva fare una visita e il 22% di chi doveva fare un esame.

tempi di attesa (Fonte Altroconsumo)

Di fronte alle difficoltà legate alle liste d’attesa, il 3-4% degli italiani intervistati ha cercato altre soluzioni: c’è stato chi ha trovato un posto in ospedali più lontani, fuori provincia e anche fuori regione, chi ha continuato a chiamare finché non si è liberato un posto, chi ha scelto l’intramoenia, prestazione privata del medico in ospedale, comunque a pagamento, chi ha prenotato tramite assicurazioni sanitarie, anche aziendali, chi ha chiesto aiuto a conoscenti e chi è andato direttamente al CUPper cercare un buco, era urgente”. Infine, qualcuno ha chiesto la visita a pagamento, in intramoenia, con addebito all’ASL, si tratta di un’opzione che può mettere in campo il Servizio sanitario quando non riesce a garantire i tempi per alcuni casi molto specifici.

Sanità privata, la classifica delle città di Altroconsumo

Come detto, le lunghe liste d’attesa del SSN spingono molti pazienti a rivolgersi alle strutture private, con meno attesa, circa una settimana e poco più per gli esami rilevati, ma con più spesa. Almeno, nella media: infatti, come osserva Altroconsumo: «se è vero che generalmente nel privato si spende molto di più che nel pubblico, con picchi anche elevatissimi, in alcuni casi i prezzi non sono così lontani dal costo del ticket» e che, stando ad un’altra sua indagine relativa ai prezzi, definisce variabili tra una struttura privata e l’altra, con differenze di prezzo anche del 1.116% fra città. Milano, in particolare, risulta la più costosa per la sanità privata, i prezzi sono più alti del 171% rispetto a Palermo, che risulta essere la città meno cara della classifica. Seguono Torino (+150%), Roma e Firenze (rispettivamente +48% e +43%).

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