PAOLONI: «Abbiamo chiesto di poter spiegare al Ministro, perché bisogna intervenire normativamente, ma fa orecchie da mercante e sfugge ai problemi. Anticipiamo, che sulla base di queste disposizioni attuali, anche la sicurezza della manifestazione di sabato, indetta dalla CGIL, contro il fascismo, risulta essere a rischio, poiché non sappiamo chi potrà prendervi servizio.».

di Redazione —

«Riunione sulla questione green pass baypassata ancora una volta dal Ministro Lamorgese. Nella giornata di ieri (11 ottobre 2021) l’ennesimo rinvio e l’ennesima delusione per non riuscire a comunicare con chi dovrebbe garantire e garantirci di lavorare in modo quantomeno dignitoso.
Le disposizioni sull’introduzione del Green Pass restano vaghe e il comparto sicurezza rischia di subire gravi danni, con le conseguenze che deriverebbero dalle inascoltate richieste
», dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP, Sindacato Autonomo di Polizia, nel ribadire quanto affermato a “il Giornale”: «Premessa l’importanza della campagna vaccinale, la preoccupazione più grande ed allarmante è che dal 15 ottobre numerosi servizi salteranno per una serie di motivi. Un esempio lapalissiano è quello per la prenotazione dei tamponi. Ad oggi chi prova a prenotare per il giorno 14 ottiene la prima disponibilità almeno 4/5 giorni dopo. Ci vorrebbe una corsia preferenziale, oppure, la possibilità di effettuare i tamponi presso le nostre strutture mediche. Oltre a essere vietato e anche inaccettabile che chi è vaccinato e/o munito di green pass debba in emergenza sostituire il collega senza certificato verde.».

Senza dimenticare che si incorre in un grave rischio per la copertura della sicurezza sul territorio nazionale, poiché ci saranno agenti a cui scadrà il green pass durante il turno di servizio. Già sotto di 10.000 uomini, abbiamo il timore di immaginare cosa potrebbe accadere alle esigue volanti che si trovano su tutto il Paese. A causa la scadenza del foglio verde, di uno degli operatori, le “Pantere” potrebbero doversi fermare a metà turno. Medesimo problema potrebbe accadere durante le pubbliche manifestazioni. In buona sostanza numerosi servizi rischiano di saltare. La sicurezza pubblica è di fatto a repentaglio.
Abbiamo chiesto di poter spiegare tutto questo al Ministro, perché bisogna intervenire normativamente, ma fa orecchie da mercante e sfugge ai problemi.
Anticipiamo, che sulla base di queste disposizioni attuali, anche la sicurezza della manifestazione di sabato, indetta dalla CGIL, contro il fascismo, risulta essere a rischio, poiché non sappiamo chi potrà prendervi servizio.».

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