«Il Tribunale di Roma ha posticipato la causa prevista per stamattina, perché non vi erano giudici sufficienti disponibili per la composizione del Collegio», ha detto l’avv. Sandri, dopo il rinvio, sottolineando a proposito del ricorso per la sanità che: «…i numeri non danno ragione al governo. La difesa dei sanitari, unica categoria per ora obbligata per legge, non è finalizzata solo ad impedire il massacro dei loro diritti, ma rappresenta una polizza assicurativa per tutti noi.».

di Redazione —

«Il Tribunale di Roma ha posticipato la causa prevista per stamattina (21 giugno 2021 ndr)   perché non vi erano giudici sufficienti  disponibili per la composizione del Collegio», scrive su Telegram, a proposito della causa sulla legittimità dei tamponi, l’avvocato Mauro Sandri, uno dei legali, che stanno lottando all’interno dei Tribunali per le libertà fondamentali dei cittadini ed il ritorno alla normalità della vita quotidiana, che, per assoluta precisione informativa, ha sottolineato: «rendo noto che il Presidente del Collegio ha fatto presente che cercherà di anticipare l’udienza rispetto alla data del 20 settembre già fissata.
Provvederò a presentare specifica istanza concordata con i colleghi co-difensori. Non è possibile conoscere gli esatti motivi della mancata disponibilità numerica dei giudici per questa specifica udienza. L’inseguimento continua… La partita, comunque, si ampia a livello europeo, perchè il certificato EU covid, ( c.d. green pass) come è noto, è in corso di impugnazione.

Ho avuto un colloquio con il dr. Amici ed incontrerò il dott. Scoglio per verificare i nuovi documenti da produrre.».
Quindi l’avv. Sandri, a proposito dell’obbligatorietà dei vaccini per il personale sanitario ha detto: «…i numeri non danno ragione al governo. È essenziale comprendere che la difesa dei sanitari, unica categoria per ora obbligata per legge alla vaccinazione, non è finalizzata solo ad impedire il massacro dei loro diritti, ma rappresenta una polizza assicurativa per tutti noi. Se riusciremo, infatti, ad ottenere la disapplicazione della legge numero 76, impediremo che i suoi contenuti vengono estesi indiscriminatamente con la scusa della scarsa partecipazione complessiva alla vaccinazione. Entro poche settimane dovrà concretizzarsi il ricorso in sede europea.».

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