Secondo il Codacons i costi di ristrutturazione varierebbero tra i 35.000 ed i 60.000 € ad abitazione ed, in assenza di interventi, gli immobili potrebbero subire una svalutazione fino al 40% del loro valore, senza escludere un possibile rischio speculazioni su lavori e materiali.

di Redazione —

Dopo che, lo scorso 14 marzo 2023, il Parlamento europeo ha dato il via libera al mandato negoziale sulla proposta di legge relativa alle “case green, secondo cui gli edifici residenziali dovranno raggiungere, entro il 2030, al meno, la classe di prestazione energetica E ed, entro il 2033, la classe di prestazione energetica D, secondo il Codacons la direttiva rischia di “trasformarsi in una maxi-stangata a carico dei cittadini, con la spesa per le ristrutturazioni degli edifici privati che potrebbe raggiungere quota 108 miliardi di euro”.

In attesa che i gli eurodeputati avvino i negoziati con i governi dell’UE, per concordare la forma definitiva della normativa, il Codacons ha simulato le spese cui dovranno andare incontro i proprietari di abitazioni, sottolineando: «Gli interventi di riqualificazione energetica previsti dall’Ue riguarderanno il cappotto termico, la sostituzione degli infissi, le nuove caldaie a condensazione e i pannelli solari. Lavori che hanno costi molto diversificati a seconda della tipologia dei materiali scelti e dell’ubicazione territoriale degli edifici. Il cappotto termico, ad esempio, ha un costo medio compreso tra i 180 e i 400 € al metro quadrato, mentre per gli infissi la spesa varia in media da 10.00 a 15.000 €. Per una nuova caldaia a condensazione, considerata una abitazione da 100 mq, la spesa va dai 3.000 agli 8.000 €, il doppio se la caldaia è ibrida e con pompa di calore. Per un impianto fotovoltaico da 3 kW la spesa da sostenere è di circa 7.500-10.500 euro, a seconda del tipo di pannelli fotovoltaici utilizzati. Gli interventi di riqualificazione energetica previsti dall’Ue determinerebbero un costo medio tra i 35.000 e i 60.000 € ad abitazione, con una spesa per la collettività, considerando il 1.800.000 edifici interessati dalla misura, tra i 63 e i 108 miliardi di €. Ciò senza contare le possibili speculazioni legate alla corsa alle ristrutturazioni, come già avvenuto per il ‘Superbonus’, con rincari dei listini per prezzi e tariffe di materiali, componentistica, installazioni, ditte specializzate, che farebbero lievitare ulteriormente il conto per le famiglie. La Direttiva Ue rischia di determinare anche un terremoto nel mercato immobiliare, portando ad una svalutazione fino al 40% del valore degli immobili non oggetto di lavori di riqualificazione.».

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