La Commissione europea si muove verso una modifica delle norme sulle date di scadenza dei prodotti alimentari proponendo di inserire, in aggiunta al termine minimo di conservazione “da consumarsi preferibilmente entro il”, anche la dicitura “spesso buono oltre il”, con l’idea di aiutare i consumatori a comprendere meglio la scadenza e a ridurre lo spreco alimentare.

di Redazione —

La Commissione europea ha presentato agli esperti degli Stati una proposta di revisione delle norme sulla data di scadenza degli alimenti con l’intento di combattere lo spreco alimentare, inserendo nell’etichetta la scritta “Spesso buono oltre il” in aggiunta a “da consumarsi preferibilmente entro il”, atteso che, stando ai dati diffusi dall’ultimo Rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher, in Italia si gettano in media 524,1 grammi pro capite di cibo a settimana, circa 75 grammi al giorno, oltre 27 kg l’anno, con uno spreco alimentare domestico risultato in calo del 12% in un anno, comunque, pari a quasi 6,5 miliardi di €, meglio, 11,63 miliardi di €, se si tiene conto, anche, del valore energetico del cibo sprecato.

Secondo quanto scrive “RAI News, la modifica è contenuta nella bozza dell’atto delegato su cui Bruxelles è al lavoro, e sottolinea: «l’aggiunta è opportuna per ridurre lo spreco alimentare, perché consente “una migliore comprensione della data di scadenza“, influenzando “il processo decisionale dei consumatori in merito all’opportunità di consumare o eliminare un alimento”. Secondo la bozza del provvedimento, “la maggior parte dei consumatori non comprende appieno la distinzione tra le etichette ”da consumare entro”, come indicatore di sicurezza e, “da consumarsi preferibilmente entro”, come indicatore di qualità»  

Mentre “Rai News”, scrive che «Quella della Commissione europea è una misura che si inserisce nel contesto della lotta allo spreco alimentare, con “57 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari (127 chili per abitante), che ogni anno vengono prodotti nella e Ue e che costano circa 130 miliardi di €», Coldiretti, controbatte, sottolineando: «eventuali aggiunte in etichetta che aiutano a fare acquisti consapevoli sono positive, purché siano chiare e ben comprensibili, senza ingenerare confusione. È importante mantenere in etichetta il TMC, ‘Termine Minimo di Conservazione’, riportato con la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro” che indica la data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue caratteristiche organolettiche e gustative, o nutrizionali. Tanto più ci si allontana dalla data del TMC, tanto più non sono più garantiti dal produttore i requisiti di qualità del prodotto, quale il sapore, odore, fragranza, ecc.».

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