di Redazione —

Nonostante un lieve calo dell’1%, rispetto al 2022, sono pochi gli Stati membri che possono ritenersi sulla buona strada, per raggiungere l’obiettivo dell’UE e delle Nazioni Unite, utile a dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2030, infatti, dai dati preliminari relativi al 2023, resi noti dall’UE, si ricava una stima, per l’anno 2023, pari a circa 20.400 persone rimaste coinvolte e uccise in incidenti stradali avvenuti all’interno dei confini europei.
Nonostante sia ancora alto il tasso d’impatto autostradale, è possibile notare, come nel 2023, le vittime della strada sono diminuite del 1 % rispetto all’anno precedente. Sebbene ciò rappresenti circa 2,360 vittime in meno (-10 %) rispetto al 2019, la tendenza al ribasso si è accentuata in diversi Stati membri: è diminuito di poco in Spagna, Francia e Italia. La media UE è stata di 46 decessi per milione di abitanti.

I dati forniti dall’UE evidenziano come il 52 % delle vittime del traffico stradale si verifica pressoché sulle strade rurali, rispetto al 38 % nelle aree urbane e al 9 % nelle autostrade. Fra i soggetti più colpiti, l’andamento del numero di ciclisti uccisi, oltre 2.000, sulle strade dell’UE desta serie preoccupazioni, in particolare a causa della persistente mancanza di infrastrutture adeguate e di comportamenti non sicuri di tutti gli utenti della strada, come l’eccesso di velocità.
Nel marzo 2023 la Commissione, nel fissare un obiettivo di riduzione del 50 % per le vittime della strada, come stabilito nel Piano d’Azione Strategico sulla Sicurezza Stradale, volto a raggiungere l’obiettivo di azzerare il numero di vittime della strada entro il 2050, ha presentato delle proposte in materia di sicurezza stradale, tra cui l’aggiornamento dei requisiti per le patenti di guida e una migliore applicazione transfrontaliera delle norme in materia di circolazione stradale.

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