LOMBARDI: «Il Superbonus non genera debito, ma, anzi, produce ricchezza. Basta con le analisi superficiali, miopi e strumentali.».

di Redazione —

Lo scorso 15 febbraio 2023, in Commissione Finanze e tesoro del Senato, si è svolta l’audizione dei rappresentanti dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, di Federcasse-BCC e di Eurostat, relativa all’indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale con particolare riferimento ai crediti di imposta, meglio, sulla classificazione dei crediti edilizi, soprattutto quelli relativi al superbonus e alla luce del meccanismo di cessione dei crediti edilizi potrebbe sconvolgere i piani del Governo, benché non sia stata ancora presa una decisione definitiva: la classificazione dei crediti edilizi come “non pagabili” o “pagabili”, dopo il recente aggiornamento del MGDD, Manual on Government Deficit and Debt, operato da Eurostat, che avrebbe un differente impatto sul Bilancio dello Stato.

La discussione poggia sui tre criteri relativi alla trasferibilità, differibilità e compensazione dei crediti con qualsiasi tipo di imposta. Criteri da cui deriverebbe la probabilità finale che una parte di questo credito sia persa e che, dunque, lo stesso possa essere considerato “non pagabile” o “pagabile”.
Secondo il rappresentante italiano di Eurostat, Luca Ascoli, secondo cui tale classificazione spetterebbe all’ISTAT, spiega: «se alla fine una parte consistente di questi crediti fiscali sarà non pagata, allora in questo caso verrebbe considerata come non pagabile, mentre, in caso contrario se la parte è minima o piccola verrà considerato come pagabile.».
«Sul SUPERBONUS, abbiamo più volte fatto presente quanto ribadito da ‘EUROSTAT e vale la pena ricordare che ad incagliare i crediti fiscali non è stata la mancanza di risorse, ma i continui cambi normativi; la cedibilità dei crediti non è impattante sul debito, ma solo sul deficit, ed ha ricadute positive sulla nostra economia», dice Antonio Lombardi, presidente di Federcepicostruzioni, sottolineando: «FEDERCEPICOSTRUZIONI, che nei mesi scorsi ha inviato una lettera a tutti i parlamentari, ha già da tempo evidenziato le considerazioni oggi in qualche modo confermate anche da EUROSTAT. Il Superbonus, contrariamente a quanto sommariamente e superficialmente si afferma, non genera debito: si tratta di una detrazione, peraltro spalmata su cinque anni, alla quale non corrisponde alcuna “uscita” ma, al più, è tutto da verificare, una riduzione delle entrate fiscali.».

Il Superbonus ha impattato in maniera estremamente positiva sul PIL, Prodotto Interno Lordo, producendo crescita, sviluppo, ricchezza, quindi, maggiori introiti anche per lo Stato in termini di imposte riscosse. Ha generato maggiore occupazione, quindi, più redditi da tassare, ma anche maggiori consumi come aggiunge il presidente di Federcepicostruzioni, concludendo: «Un circolo virtuoso che questo Governo non può più ignorare fermandosi ad analisi superficiali, miopi e parziali. Restiamo dell’avviso che strumenti quali il ‘Superbonus’, come attestato anche da ‘CRESME’ e ‘NOMISMA’, hanno un impatto estremamente positivo perché generano sull’economia nazionale un valore economico complessivo pari a oltre il triplo degli investimenti ammessi in detrazione. Ci conforta oggi l’ennesima analisi obiettiva di ‘Eurostat’ che conferma le nostre tesi. L’auspicio è che, anche alla luce dei recenti orientamenti europei tesi a rendere gli edifici meno energivori entro il 2030, si torni sui propri passi e si riprendano forme di sostegno in tutto e per tutto assimilabili al ‘Superbonus’.».

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