di Piero Mastroiorio —

Cadrà il 9 marzo 2024 il sessantacinquesimo compleanno di Barbie, presentata a New York nella prima serie, alla fiera del giocattolo del 9 marzo del 1959 e, per l’occasione Giuseppe Cinelli, collaboratore da una vita del mitico Giucas Casella, organizza una mostra a Roma, per festeggiare l’anniversario di Barbie, alla presenza di amici collezionisti e curiosi. Guest star della serata sarà uno strepitoso Freddie Mercury, interpretato magistralmente dal bravissimo imitatore Francesco Sedda, che, si esibirà, per gli ospiti, interpretando tre brani del re del Rock cantati dal vivo.  

Giuseppe Cinelli sardo di origine, ma residente a Roma, dove vive da oltre trent’anni, ha inaugurato lo scorso ottobre, proprio nella capitale, la “Fashion doll revolution” la mostra che espone la sua collezione di Barbie composta da oltre 2000 pezzi raccolti nel corso di 25 anni di collezionismo.
«La mostra è una vera e propria storia che attraversa il tempo e che racconta l’evoluzione, il costume, la società nelle sue tante epoche e nelle sue mille sfaccettature. Un insieme dei pezzi più iconici che hanno rappresentato ogni era, il cambiamento, la moda che si esprime. Il mio amore per Barbie esiste da sempre. Da quando ero bambino e sognavo di poterne avere una tutta mia, ma dovevo accontentarmi di quelle delle mie cugine, che me le prestavano per giocare con loro. Erano gli anni Settanta ed era impensabile, in quegli anni, coinvolgere un bambino in giochi di bambole. Lo facevo di nascosto quando potevo, a volte in solitudine.

Circa 25 anni fa, mentre sceglievo un regalo di Natale per mia nipote, lo sguardo cadde su una Barbie Holiday e la comprai: fu come riannodare i fili di un passato soltanto sospeso e mai reciso, tanto che decisi di tenerla per me e di trasformare quel lontano “bisogno” in una ricerca, la ricerca di informazioni su Barbie attraverso un percorso di letture, pubblicazioni, scambi, acquisti e contatti anche internazionali. Scoprii che la Barbie Holiday appena acquistata faceva parte di una serie di Barbie dedicate al Natale lanciata nel 1988, quando usci la prima, la più ricercata e rara. Decisi in quel momento che le avrei comprate tutte e, che da lì in poi, ad ogni Natale, mi sarei regalato l’ultima uscita, un rituale che porto avanti ancora oggi», ha detto il collezionista di Barbie, a proposito del suo sogno, tenuto a lungo nel cassetto e che ha preso forma, diventato una bella realtà, nell’esposizione, visitabile per tutto il 2024, a Roma, in viale Mazzini 117.

«Attraverso il gioco i bambini costruiscono la loro realtà e fanno le loro esperienze nel Mondo. L’attività ludica rappresenta un elemento essenziale per favorire lo sviluppo delle abilità affettive, cognitive e sociali e ciò avviene indipendentemente dalle differenze imposte dal genere sessuale.
La tendenza a giocare è innata, vi sono però stereotipi culturali che spesso guidano, indirizzano e condizionano i bambini nella scelta del gioco differenziandolo a seconda del genere di appartenenza per cui molto spesso vi è la propensione a ritenere più adeguati per i maschietti una certa tipologia di giochi quali le macchinette, le pistole, le spade o i soldatini e per le femminucce le bambole.

In realtà è importante cimentarsi con tipologie differenti di gioco», dice la psicoterapeuta romana Elisa Caponetti a proposito del toccante ricordo di Giuseppe Cinelli, soprattutto, in relazione al “divieto” di giocare con le bambole, sottolineando: «Diversi studi hanno evidenziato come i cosiddetti giocattoli maschili stimolano maggiormente lo sviluppo motorio e le abilità spaziali, mentre quelli femminili tendono a sviluppare di più il linguaggio e le abilità sociali.
Spesso sono gli adulti a stabilire con quali giocattoli i bambini debbano divertirsi. È importante lasciare ai bambini la libertà di poter scegliere liberamente senza restringere la loro possibilità di divertirsi seguendo schemi dettati rigidamente dai grandi.
Le distinzioni imposte, spesso, non trovano riscontro con le reali preferenze dei bimbi, quindi, è importante potersi sperimentare liberamente con i giochi che si preferiscono. Ciò li aiuta a mettersi in gioco e a potenziare creatività, fantasia e immaginazione. I giochi rappresentano un importante strumento di crescita, non limitiamo i nostri figli dalla possibilità di poter esplorare il Mondo, anche, attraverso un’attività ludica ampia e variegata.».

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